Buone notizie per gli over: il vaccino di Oxford genera una forte risposta negli anziani

Il Financial Times anticipa alcuni studi sulla sperimentazione. Di Lorenzo, presidente dell’Irbm di Pomezia, ha dichiarato: «Entro giugno 2021 ci saranno dosi per tutti»

Il Financial Times, parlando di “speranze” generate dai trial clinici del  vaccino contro il Covid sviluppato dall’università di Oxford, in collaborazione con l’azienda farmaceutica AstraZeneca, genera una forte risposta immunitaria tra gli anziani, che sono il gruppo più vulnerabile. Le sperimentazioni cliniche di questo vaccino sono nella fase 3, l’ultima prima di sapere esattamente se è sicuro e se permette di proteggere la popolazione dalla malattia. Poi, ovviamente, prima che il vaccino possa essere immesso sul mercato, occorrerà attendere l’approvazione degli enti regolatori. Due fonti citate dal quotidiano inglese come al corrente degli studi in corso, hanno sostenuto che il vaccino in questione genera gli anticorpi e i cosiddetti linfociti T tra gli anziani. I linfociti T sono un gruppo di leucociti  che hanno il compito principale di identificare e uccidere gli agenti patogeni invasori, o le cellule contagiate.

VACCINO ENTRO LA FINE DELL’ANNO

 Piero Di Lorenzo, presidente dell’Irbm di Pomezia, il centro che ha sviluppato insieme all’università di Oxford il candidato vaccino prodotto da AstraZeneca, come riportato da Repubblica ha dichiarato: «Grazie alla forza economica e organizzativa della leader del progetto, la multinazionale AstraZeneca, abbiamo cominciato a produrre il vaccino contro Covid-19 già da mesi. Il ministro Speranza è stato attivo ed efficace nell’inserirsi nel gruppo di testa dell’Ue per prenotare i vaccini. Se tutto andrà bene ─ ha spiegato Di Lorenzo ─, è ragionevole aspettarsi che le prime dosi di vaccino, 2-3 milioni, arrivino in Italia entro la fine dell’anno. Il contratto tra AstraZeneca e l’Ue prevede la consegna di 300 milioni di dosi entro giugno 2021. In Italia ogni mese arriveranno in Italia una decina di milioni di dosi. Entro giugno 2021, tutti quelli che vorranno vaccinarsi in Italia potranno farlo».

LA SPERIMENTAZIONE PUÒ CONCLUDERSI A FINE NOVEMBRE

«Non per spargere facile ottimismo, ma per rispondere ad una giusta fame di informazione: è assolutamente credibile che la sperimentazione del progetto AstraZeneca-Oxford possa arrivare a conclusione con le sperimentazioni di fase III a fine novembre-metà dicembre ─ ha aggiunto Di Lorenzo ─. E’ ragionevole pensare che entro la fine dell’anno possa esserci la validazione. Alla fine della sperimentazione, la documentazione viene data alle agenzie regolatorie che normalmente impiegano 6-12 mesi per completare il processo. In questa situazione, che non è normale visti milioni di malati e di morti, sono certo che le agenzie si daranno da fare per eliminare tutti i tempi burocratici e per accelerare il processo senza minimamente cancellare regole relative alla sicurezza».

L’EFFICACIA VACCINO PUÒ ARRIVARE FINO AL 95%

«Nei protocolli  un vaccino diventa tale se garantisce come minimo il 50% di efficacia ─ ha aggiunto infine Di Lorenzo ─. Nelle sperimentazioni di fase I già pubblicate, il vaccino presentava un’efficacia del 90% che con un richiamo può arrivare al 95%».