Altre 200 telecamere e bandi per vigili urbani, Lagalla su sicurezza a Palermo: “Non credo l’esercito sia la soluzione”
“È stato fatto tutto quello che era possibile per rendere più sicura la città, sono stati potenziati i controlli e sono state installate più telecamere”, ha dichiarato ad Ansa il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, sul tema della sicurezza a Palermo. “Se mi si chiede se tutto questo sia sufficiente per prevenire – ha aggiunto – rispondo di no, è impossibile immaginare un rischio zero”.
Sicurezza a Palermo
“Non è marginale – ha aggiunto Lagalla – che tutti coloro che hanno commesso atti di violenza siano stati assicurati alla giustizia. Nonostante ciò stiamo proseguendo con altri interventi: a giorni saranno posizionate altre 200 telecamere ed entro la fine dell’anno raggiungeremo il numero previsto nel masterplan. Abbiamo già i bandi per assumere 200 vigili urbani già in graduatoria e saranno per le strade della città entro l’autunno. Inoltre, come ha assicurato il ministro degli Interni Matteo Piantedosi durante il recente comitato per l’ordine e la sicurezza, entro la fine dell’anno ci saranno più risorse umane per le forze dell’ordine e più fondi per il Comune da investire nella vigilanza”.
Il sindaco ha commentato anche i recenti fatti di cronaca che hanno visto turisti aggrediti e derubati per le strade della città. “Gli ultimi dati indicano che Palermo è ai primi posti in Italia per flussi turistici – ha detto – il rapporto tra il numero di visitatori e gli eventi negativi ai danni dei turisti è molto basso”.
Zone rosse ed esercito
Sull’ipotesi di istituire zone rosse, Lagalla si è mostrato cauto: “Finora abbiamo scelto di non istituirle, la sola idea ha già sollevato una levata di scudi da parte di alcuni operatori economici”. “Le zone rosse sono facili da controllare ma il rischio è che si trasformino in aree depresse; forse si potrebbe pensare a piccole aree”, aggiunge. Scetticismo, invece, sull’impiego dell’esercito. “La perlustrazione di mezzi militari potrebbe aiutare, ma non sono convinto che la militarizzazione del territorio sia la migliore soluzione”.
