Alta tensione da Biagio Conte: incendi, fughe e sassaiole. Chiesto l’aiuto dell’esercito

Già ieri nelle strutture della missione Speranza e carità si respirava una palpabile apprensione per la problematica quarantena in zona rossa dei quasi 900 ospiti. Le notizie di oggi parlano di una situazione ancora più grave,  che ha superato il livello di guardia. Oltre i cancelli presidiati dalle forze dell’ordine sono accaduti fatti gravi, e la situazione rischia di sfuggire di mano. È stato  appiccato un incendio dentro una struttura, e sono state bruciate alcune suppellettili e materassi, con annesso tentativo di fuga. Sono intervenuti i vigili del fuoco anche se sembra che il rogo sia stato spento prima che i pompieri arrivassero.

FUGHE E SASSAIOLE

Non solo. Si sono registrati altri  tentativi di fuga e sassaiole contro la polizia. Giudicando la situazione intollerabile e pericolosa,  il Senatore Stefano Candiani segretario della Lega Sicilia e Igor Gelarda capogruppo della Lega a Palermo hanno rilasciato in proposito una dichiarazione: “La missione speranza e carità di Biagio Conte rischia di diventare una  bomba sanitaria e di ordine pubblico. Oltre alla situazione già di per sé stessa difficile, a causa del consistente numero di ospiti, e la promiscuità in cui costoro sono costretti a vivere, sono state  segnalate sassaiole contro la polizia che vigila all’esterno della struttura. E fughe di  ospiti dalla struttura  stessa.

Non solo quella, quasi paradossale, denunciata da un sindacato di polizia, con un positivo al covid che, fuggito dalla Missione, si è presentato all’ufficio immigrazione della questura di Palermo. Dai residenti delle zone adiacenti, ci arrivano notizie di altre fughe notturne dal centro. D’altra parte la struttura è molto vasta e difficilmente controllabile. 

In questo momento ci sono uomini del reparto mobile di Padova, di Taranto e anche di Milano che, a turno, presidiano gli accessi. Ma per un controllo efficace di tutto il perimetro non si possono impiegare solo le forze dell’ordine. 

Riteniamo che sia necessario l’intervento dell’esercito, ed  in merito a questo  preannunciamo anche una interrogazione parlamentare. Si tratta di un necessario controllo sanitario per la garanzia dei cittadini palermitani e degli stessi ospiti della struttura, concludono i due”.