Aeroporto di Palermo, Schifani tuona ancora su Gesap: “Gestione fuori controllo, azzerare subito il Cda”
Dopo la protesta del 28 febbraio scorso, Filt Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti e UGL Trasporto Aereo si preparano a un nuovo sciopero per il personale Gesap, che si terrà domani, 9 aprile. In una nota i sindacati hanno dichiarato che si tratta di una decisione frutto della “persistente delegittimazione del tavolo sindacale da parte di Gesap, la società che gestisce l’aeroporto internazionale Falcone-Borsellino di Palermo, che ha sistematicamente evitato il confronto e ignorato ogni tentativo di instaurare corrette relazioni industriali”.
Sulla questione è intervenuto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che ha definito lo sciopero proclamato dai lavoratori per domani “solo l’ultimo segnale di una conduzione della società di gestione dell’aeroporto di Palermo ormai fuori controllo. È evidente che non siamo più di fronte a semplici criticità, ma a una deriva che impone scelte drastiche e immediate: il Consiglio di amministrazione va azzerato, senza ulteriori tentennamenti“.
Aeroporto di Palermo, Schifani tuona ancora su Gesap
Parole forti quelle di Schifani, che ha aggiunto: “Mentre il percorso di privatizzazione della società resta ancora bloccato, al contrario di quanto avvenuto a Catania e Comiso, l’attuale governance aveva proposto l’assunzione di 46 nuove figure professionali e la promozione di oltre venti dipendenti. Tutto questo mentre sono ancora in corso le procedure di selezione del direttore generale e del dirigente responsabile delle risorse umane che, al loro insediamento, non avrebbero potuto che prendere atto di quanto deciso in precedenza, senza quindi poter dare su queste proposte quel contributo di professionalità e competenza loro richiesto dal ruolo. Un’iniziativa non andata a buon fine e che, tra l’altro, non avrebbe considerato la decisione del tribunale di Palermo, secondo cui Gesap è una società a controllo pubblico. Per questo, le spese di funzionamento, comprese quelle per il personale e le assunzioni, devono avere l’approvazione dei soci pubblici che controllano la società”.
“Ben conoscendo la grande trasparenza, competenza e serietà del sindaco Lagalla – ha concluso Schifani – siamo certi che il Comune di Palermo e la Città metropolitana individueranno tempestivamente la soluzione più idonea. La Regione conferma il proprio impegno a contribuire al processo di crescita infrastrutturale dello scalo, per il quale ha destinato 14 milioni di euro all’interno del Fondo di sviluppo e coesione, nell’interesse della società e principalmente degli utenti dell’aeroporto”.
Le dimissioni di Vito Riggio
La sferzata del presidente della Regione arriva dopo le affermazioni di qualche giorno fa quando Schifani aveva dichiarato: “Le ultime dichiarazioni del vertice della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto di Palermo, evidenziano una preoccupante assenza di visione strategica. Il nostro intervento sull’abolizione dell’addizionale comunale per i soli scali minori, ancora tra l’altro in fase di elaborazione, non è casuale: è una scelta mirata in un’ottica di sistema, pensata per potenziare i collegamenti aerei e incentivare i flussi turistici all’interno di una strategia complessiva di sviluppo di tutta la Sicilia. E questo senza arrecare alcun danno agli scali principali”.
“Metteremo in campo da subito un’azione decisa di moral suasion per favorire un necessario, quanto urgente, rinnovamento, totale o parziale, della governance della Gesap – aveva annunciato Schifani -. Serve una guida all’altezza delle sfide che il nuovo contesto economico internazionale ci impone, a iniziare dal processo di privatizzazione così come sta già facendo l’aeroporto di Catania”.
A distanza di poche ore la reazione del presidente Vito Riggio che direttamente a Travelexpo ha annunciato le dimissioni, “irrevocabili”. “Considero questo giudizio del tutto improprio, sbagliato e infondato ma per quanto mi riguarda mi appresto a proporre le mie dimissioni non più da amministratore delegato ma anche da consigliere d’amministrazione – aveva affermato -. Ringrazio il sindaco e il presidente della Regione perchè mi hanno consentito di fare qualcosa per una città difficile come Palermo”.
“Nessuno mi ha detto niente – ha aggiunto Riggio – prendo atto del comunicato del presidente. Non capisco perché dopo due milioni di passeggeri in più e dopo una richiesta di ritorno alla guida della società che mi è stata fatta pubblicamente ha cambiato opinione. È del tutto legittimo così come è legittimo che io riprenda la mia libertà, del resto sono pensionato. Avevo voglia di aiutare Palermo a trovare un socio industriale, pare che non lo si voglia o non si possa e quindi trovino qualcun altro”.
