A Vicari va in scena la Sicilia di Sara Favarò, tra proverbi, immagini, canti e racconti

“Sicilia in scena”, libro e spettacolo, dà il via alle celebrazioni dedicate al culto della Patrona Santa Rosalia nel piccolo Comune in provincia di Palermo, luogo d’origine dell’artista pluripremiata

Un progetto culturale e teatrale che ingloba un libro, a testimonianza del variegato universo espressivo di Sara Favarò, scrittrice, giornalista, poetessa e attrice che mercoledì 23 settembre presenterà a Vicari in provincia di Palermo, luogo dove è nata, la sua sessantanovesima pubblicazione dal titolo “Sicilia in scena”, a partire dalle 21:00, presso il piano della cinquecentesca Chiesa di San Marco. 

“Sicilia in scena”, dunque, non è solo il titolo di un magnifico libro a cura di Euno Edizioni, attraversato da canti, cunti, immagini, proverbi e scioglilingua appartenenti alla tradizione regionale, ma un’ azione culturale di ampio respiro che comprende, appunto, la pubblicazione del testo teatrale, arricchito dalle partiture musicali e da un’appendice fotografica che riproduce più di cento volti di gente di Sicilia. 

Foto di donne, uomini, bambini, famiglie, amici dalla fine dell’Ottocento e fino alla fine degli anni cinquanta del Novecento, che saranno proiettate durante la rappresentazione scenica.

La recente e ancora attuale pandemia ha impedito la prima rappresentazione teatrale che era stata programmata nel mese di marzo al Teatro “Al Convento” di Palermo, così come ha interrotto la produzione discografica del CD musicale con le canzoni che fanno parte dello spettacolo; canti che sono in parte frutto di ricerca sul campo  da parte dell’autrice e in parte sue opere nuove. 

Un progetto a cura della stessa autrice e del Gruppo Arte Sikelia che è contemporaneamente recupero delle tradizioni popolari siciliane e spettacolo messo in scena da otto artisti: il regista Gaetano Martorana, il soprano Marta Favarò, gli attori Anna Fontana, Enzo Rinella , Gino Damiani e Domy Di Pisa, il chitarrista Francesco Maria Martorana e  la stessa Sara Favarò nella doppia veste di cantautrice e attrice.

il libro ha ricevuto il patrocinio della FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori) il cui presidente nazionale, il professore Natale Antonio Rossi, ha scritto una sua nota, riportata nel testo.

Sara Favarò non è soltanto un’artista pluripremiata e di indiscusso valore, ma anche una donna che crede profondamente nella necessità di divulgare la cultura : ogni individuo ha il dovere di farlo, nell’ambito delle proprie competenze e dei ruoli di pertinenza. 

“Dobbiamo essere documento vivo, tramite di conoscenza per chi non ha nozione del prima – afferma – e, per farlo, abbiamo tanti mezzi, dalla trasmissione orale a quella documentale attraverso libri, registrazioni video, audio e musicali, rappresentazioni sceniche, convivi, insegnamento scolastico, internet e relativi social”.

“Qualsiasi mezzo di diffusione – chiarisce –  è utile affinché si faccia cultura, e non nel senso nostalgico di ciò che c’era e non c’è più, ma nell’accezione dell’acquisizione del patrimonio di conoscenze utile alla comprensione del nostro modo di sentire, di esprimersi, di vivere; in una parola: di essere”. 

Parole pronunciate da una vera ambasciatrice della cultura isolana più autentica che, grazie al suo contributo, diventa materia viva, forza dinamica, capace di attualizzare il passato e le tradizioni:  Sara Favarò rappresenta, in tal senso, un unicum nello scenario degli artisti e degli intellettuali siciliani.

Con “Sicilia in scena”, l’artista aggiunge un nuovo, ulteriore tassello al prezioso mosaico di ricostruzione del patrimonio culturale del quale l’isola è detentrice: un’operazione di alto rango che mette insieme la rappresentazione teatrale di proverbi, indovinelli, scioglilingua, cunti, canti, motti e foto di gente di Sicilia, dalla fine dell’ ottocento alla fine degli anni cinquanta del novecento.

Di certo, un contributo utile per chi voglia conoscere e comprendere, anche solo in piccola parte, l’immensa ricchezza etnoantropologica della Sicilia. 

A Vicari, l’evento dà di fatto il via alle manifestazioni serali che si protrarranno per il resto della settimana, in occasione delle celebrazioni in onore della Patrona Santa Rosalia, organizzate dall’amministrazione comunale e dalla Pro loco territoriale. 

La Santa nella prima metà del secolo scorso ha sostituito la figura di San Giorgio, protettore della comunità: la festività ricorre nel mese di settembre, solitamente dal 23 al 25, periodo in cui il paese ospitava l’ultima fiera del bestiame, dei prodotti agricoli e della pastorizia dell’intero circondario, un appuntamento molto atteso da allevatori e contadini, il più importante tra le iniziative di carattere agricolo che si tenevano nella vallata, per via della mostra mercato che dava vita ad un’opulenta sagra, detta “della salsiccia”. 

Una volta tramontata l’era delle fiere, rimasero in eredità i festeggiamenti : la festa pagana si tradusse, in modo del tutto spontaneo e naturale, in una celebrazione cristiana e in un momento di coesione tra residenti ed emigrati che ritornavano di anno in anno in nome della devozione a Santa Rusalè

L’ingresso sarà libero fino all’esaurimento dei posti e si terrà nel rispetto delle regole anti – Covid 19 in vigore. 

Per Sara Favarò, il mese di settembre è stato ricco di soddisfazioni e meritatissimi riconoscimenti : nell’ambito della quinta edizione del Concorso internazionale di Poesia e Narrativa Città di Cefalù 2019 le è stato conferito il prestigioso Premio alla Carriera e, in occasione dell’evento istituzionale “Concetta Settineri” presso la Real Fonderia Oretea del Comune di Palermo, è stata insignita del Premio speciale “per i suoi profondi valori umani e per i suoi sapienti linguaggi della percezione visiva, nonché per le sue straordinarie doti nel campo della recitazione che svelano il suo amore per la Terra Madre e per tutti gli esseri umani.“