Proroga stato di emergenza fino al 15 ottobre: ecco che cosa comporta

Il Presidente del Consiglio: «La decisione è necessaria perché la pandemia non si è ancora risolta e non ha esaurito i suoi effetti»

Stato di emergenza fino a metà ottobre, per adesso. Poi si vedrà. Il Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza sulla proroga dello stato di emergenza per il coronavirus al 15 ottobre con 157 sì. I senatori hanno approvato inoltre con 281 sì, nessun contrario e 3 astenuti una parte della mozione del centrodestra sulla proroga, messa in votazione separatamente, in cui si prevede un coinvolgimento delle regioni interessate o del presidente della Conferenza Stato-Regioni. 

Giuseppe Conte a Palazzo Madama entra subito nel vivo del dibattito. E chiarisce che durante il Consiglio dei ministri è emersa la necessità di allungare lo stato di emergenza sino a ottobre. “Un avvenimento come la pandemia – ha spiegato Conte in aula – non è un fatto puntuale, ma un processo in continua evoluzione che seppur in maniera contenuta, non ha completamente esaurito i suoi effetti. Se ci assumessimo la responsibilità di non prorogare lo stato di emergenza, le 38 ordinanze adottate smetterebbero di avere effetto, così come i conseguenti provvedimenti attuativi”, ha detto. Per precisare che lo stato di emergenza non sia sinonimo di pieni poteri, come accusa l’opposizione: “La proroga non incide sul potere del governo e del presidente del Consiglio di emanare decreti. Lo stato di emergenza è il presupposto di fatto, ma non la fonte di legittimazione formale. Qualora il Cdm decidesse di prorogare lo stato di emergenza, non per questo il presidente del Consiglio sarebbe autorizzato a emanare Dpcm. Il potere del presidente del Consiglio dei ministri non deriva dallo stato di emergenza, né quindi si protrarrebbe con una proroga, ma si radica nella normativa di rango primario”.

SCUOLA

La proroga permetterebbe di acquistare mascherine, gel, banchi singoli con appalti agevolati, in modo da rendere le forniture più rapide ed efficienti. Tutto quel materiale necessario alla riapertura in sicurezza il prossimo 14 settembre. Dell’acquisto oggi è incaricato il commissario Domenico Arcuri, in queste settimane alle prese con i bandi. Non è ancora chiaro, invece, cosa cambierà per i concorsi, che in ogni caso potrebbero svolgersi anche telematicamente.

SMART WORKING

I dipendenti pubblici e privati potranno ricorrere allo smartworking fino al termine dello stato di emergenza. Le modalità verranno concordate con l’azienda: alcune lo hanno prorogato fino a settembre, altre lo hanno lasciato come una possibilità per i propri dipendenti, su base volontaria. La scelta di far lavorare i propri dipendenti da casa, necessaria per evitare rischi di contagio, dovrà essere però rivista quando si tornerà alla situazione ordinaria. I dipendenti della pubblica amministrazione, invece, grazie a una norma contenuta nel decreto Rilancio, potranno continuare a lavorare da remoto fino al 31 dicembre.

BLOCCO DI ALCUNI VOLI

Lo stato di emergenza consente, per motivi sanitari, anche di bloccare i voli da e per gli Stati ritenuti a rischio, oppure di limitare gli ingressi in da alcuni Paesi. In questo momento, non può entrare in Italia chi proviene (o è transitato) da 16 Paesi (tra cui Brasile, Bangladesh e Serbia): lo ha deciso il ministro della Salute Roberto Speranza con due ordinanze firmate a distanza di pochi giorni.

ZONE ROSSE

Si potranno istituire nuove zone rosse, isolate dall’esterno, in caso si verifichino gravi focolai in aree specifiche;

POSTI LETTO IN CASERME E ALBERGHI

Nel caso di seconda ondata di Covid-19 la proroga permette di reperire posti letto in strutture diverse dagli ospedali, ad esempio le caserme o gli alberghi.