VIDEO-Pescatori dispersi in mare: il cordoglio del sindaco di Terrasini e del parroco

Ritrovato il corpo senza vita di uno dei tre pescatori dispersi in mare. «Una tragedia che sta sconvolgendo tutti».

E’ stato trovato il cadavere di uno dei tre pescatori scomparsi da ieri pomeriggio. Si tratta del 33enne Giuseppe. Davanti alla Capitaneria di porto si sono radunati amici e parenti. L’augurio del sindaco di Terrasini, Giosuè Maniaci, e del parroco Don Davide Rasa, è che almeno due dei tre siano vivi. 

SINDACO DI TERRASINI: «PROCLAMEREMO LUTTO CITTADINO»

«Una tragedia che ci sta sconvolgendo, – continua il primo cittadino – di padri di famiglia che escono per guadagnare un pezzo di pane che si trasforma in un dramma per tutte le persone. Cercheremo di essere vicini alla famiglia per quanto possibile. Speriamo anche per gli altri due pescatori che ancora non si trovano. Ringraziamo la guardia costiera e le forze dell’ordine per il lavoro che stanno svolgendo in queste ore. -prosegue- Questa pandemia ci ha sconvolto, non solo dal punto di vista umano. Quest’altra tragedia ci fa capire il valore del lavoro e di quello che succede quando si lavora mettendo in pericolo la propria vita».

«Sicuramente proclameremo il lutto cittadino, è un atto dovuto. Questa gente che esce per lavorare si merita questo ed altro».

ATTIMI DI TENSIONE

«I pescatori, una categoria che riprende a lavorare dopo mesi di fermo, esce a mare anche con condizioni di tempo proibitive. Il tempo che cambia all’improvviso, non si capisce bene la dinamica. Potrebbe essere stato un incidente, lo scirocco, non si sa. Chiederemo alle autorità competenti di fare delle indagini accurate per capire bene cosa sia successo in acqua».

DON DAVIDE RASA: SIAMO VICINI ALLE FAMIGLIE DEI TRE PESCATORI

«Noi, come comunità parrocchiale, – sottolinea il parroco di Terrasini – siamo veramente dispiaciuti e siamo vicini alle loro famiglie. Siamo veramente dispiaciuti, sono delle belle famiglie, che meritano il nostro rispetto e la nostra vicinanza. Vogliamo continuare ad essere speranzosi. Anche gli altri due possono essere trovati, e ci auguriamo che siano vivi».

«In questo momento, la migliore parola è quella del silenzio. Il silenzio è la preghiera di ognuno di noi. – continua Don Davide Rasa – Già come comunità parrocchiale abbiamo intensificato la preghiera. Il dolore ed il distacco è sempre più pesante, credo proprio che i primi giorni debbano essere giorni di silenzio. Il dolore deve essere metabolizzato. – conclude – Giuseppe era un grande lavoratore. Ha perso la propria vita cercando di guadagnare il necessario. Per amore della famiglia e per amore della vita».

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