Lockdown, Musumeci: «Governo sleale col Sud, la Sicilia ora è in ginocchio»

Il riferimento è ai verbali desecretati in settimana che dicono chiaramente come gli esperti avessero dato indicazione al governo per un lockdown per aree specifiche e non generale

Recentemente sta provocando bufera la notizia di chiusura da parte dell’esecutivo, che ha fatto ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar di rendere pubblici i verbali secretati del Comitato tecnico-scientifico, con cui sono state prese la maggior parte delle decisioni sul lockdown. Nonostante siano citati in tutti i Dpcm a giustificazione degli stessi, i criteri utilizzati contenuti nei verbali non sarebbero mai stati pubblicati da Palazzo Chigi. Di fatto quello che si lascia intendere con la volontà di impedire la pubblicazione è che la verità contenuta nei documenti secretati potrebbe far insorgere gli italiani per l’indignazione.

A non nascondere la propria irritazione è proprio il governatore della Regione Siciliana, Nello Musumeci: La Sicilia ora è in ginocchio – dice in un’intervista al Messaggero –  i governatori avrebbero avuto il diritto di conoscere le determinazioni del Comitato tecnico scientifico, non comprendo il motivo per cui il Governo ha deciso di nasconderci i dati. Sono stati sleali con i siciliani e con tutte quelle Regioni meridionali che avrebbero potuto attenuare i disastri economici seguiti al lockdown”. 


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Musumeci spiega di avere provato sconcerto, forse il termine più appropriato. È come se il Governo non avesse voluto avere fiducia nelle Regioni meridionali, non vorrei che questo sia avvenuto anche perché la Sicilia è governata dal centrodestra. Un’economia in difficoltà, con alti tassi di povertà avrebbe potuto continuare a produrre e invece ci hanno bloccato completamente a dispetto di ogni dato scientifico”.

Alla domanda se muoverà dei passi formali risponde: “Non ho telefonato a nessuno, non è giusto né corretto che ogni governatore si muova per conto proprio. Io, a differenza di altri, sono un uomo delle istituzioni e mi muovo all’interno dei contesti istituzionali. Quindi agirò all’interno della Conferenza delle Regioni, attraverso il presidente Stefano Bonaccini che sicuramente farà arrivare al Governo la nostra forte protesta per questo atteggiamento che considero inqualificabile sotto ogni punto di vista”.

Sui danni economici spiega: “I calcoli li faremo a fine anno, ma di certo parliamo nell’ordine di miliardi di euro. Per ora, solo nel comparto turistico, viene stimato un calo del 30-35%, ci stiamo riprendendo un po’ in queste ultime settimane, ma il danno è ormai fatto“.

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