Gestione rifiuti, la Corte dei Conti boccia la Sicilia: “Gravi carenze di pianificazione e controllo”

rifiuti

Sicilia bocciata sulla gestione dei rifiuti. Ad affermarlo è la Corte dei Conti che ha pubblicato un referto referto sulla “gestione del ciclo dei rifiuti nella Regione siciliana, sull’economia circolare e, in generale, sulle azioni a tutela dell’ambiente e di manutenzione e di valorizzazione del territorio”.

In particolare i giudici affermano che nell’isola il ciclo dei rifiuti “è caratterizzato da gravi carenze programmatorie, organizzative, gestionali, informative ed attuative, che determinano a cascata ancor più gravi inefficienze nella pianificazione, nel monitoraggio e controllo delle attività e, conseguentemente, nell’impiego delle risorse pubbliche”.

Per la Corte dei Conti in Sicilia “la carenza di una pianificazione attendibile rischia di inficiare, in partenza, il completamento di tutta la rete impiantistica integrata, come del resto dimostrano cinque lustri di gestioni commissariali, che avevano come obiettivo la realizzazione delle infrastrutture necessarie, ma che – anche per la mancanza di una visione di carattere generale – non hanno prodotto i risultati auspicati”.

I giudici in 11 punti hanno chiesto dei chiarimenti alla Regione Siciliana, in particolar modo il governo dovrà “fornire un riscontro informativo e tecnico sul dimensionamento dei termovalorizzatori e delle discariche, anche alla luce dei dati più recenti relativi ai flussi di rifiuti urbani”.

Gli altri dieci punti in sintesi riguardano: completare la trasmissione delle relazioni periodiche dei commissari straordinari, fornire aggiornamenti sull’approvazione del piano regionale di gestione dei rifiuti-stralcio rifiuti speciali e stralcio bonifiche; fornire aggiornamenti sull’utilizzo di una piattaforma web unica per la completa acquisizione delle informazioni, anche di dettaglio, relative a tutti i flussi del ciclo dei rifiuti; fornire aggiornamenti sulle concrete attività di prevenzione sulla formazione dei rifiuti, realizzate dall’amministrazione; fornire un quadro aggiornato delle dotazioni impiantistiche (pubbliche e private) per ciascun Ato, specificando le capacità d’uso potenziali e reali dei singoli impianti (operatività, utilizzazione effettiva, messa fuori esercizio), al fine del raggiungimento dell’autosufficienza degli Ato stessi per lo smaltimento dei rifiuti urbani; fornire un quadro aggiornato degli interventi (pubblici e privati) programmati e in corso di realizzazione, con indicazione delle fonti di finanziamento e dei relativi cronoprogrammi; fornire un analitico riscontro sull’economicità, efficacia ed efficienza degli Ato, alla luce dei criteri indicati all’art. 200, comma 1,decreto legislativo 152/2006, e comunicare eventuali iniziative intraprese per la razionalizzazione dell’organizzazione territoriale d’ambito; fornire un riscontro informativo e tecnico sul dimensionamento dei termovalorizzatori e delle discariche; fornire un riscontro completo sui Centri comunali di raccolta (Crr) attivi, programmati ed in corso di realizzazione sull’intero territorio regionale; fornire aggiornamenti sui flussi di rifiuti trasferiti fuori Regione e sui relativi sovraccosti, anche in relazione alla realizzazione degli impianti previsti nel Prgru del 2024; fornire aggiornamenti sull’adozione di un sistema di tariffazione puntuale all’interno del territorio regionale.

Regione Siciliana: “Dalla Corte dei Conti sprono agli aggiustamenti”

Da Palazzo Orleans arriva una precisazione: “Il referto della Corte dei conti sulla gestione dei rifiuti nella Regione Siciliana, sull’economia circolare e sulla tutela dell’ambiente appena pubblicato si concentra su diversi decenni di attività delle amministrazioni statali e regionali competenti in materia delle quali tutte le amministrazioni pubbliche interessate debbono prendere atto. Avuto riguardo alle questioni inerenti il vigente  Piano regionale per la gestione dei rifiuti (urbani e speciali) l’amministrazione commissariale intende, nel rispetto della funzione di controllo collaborativo offerto dalla Corte, raccogliere gli spunti ed i suggerimenti forniti che saranno oggetto di un confronto continuo in sede attuativa, proseguendo con determinazione nel completamento di un moderno ed efficiente sistema di gestione del ciclo dei rifiuti. 

“Non si tratta di controllo su atti puntuali di rilevanza finanziaria – sottolinea la Regione Siciliana -, come nel caso della delibera CIPESS sul Ponte sullo Stretto con effetto sospensivo del procedimento, ma di controllo sulla gestione che si sostanzia, come evidenzia la stessa Corte: in “raccomandazioni sollecitatorie di interventi e misure correttive. Quindi nessun freno né paralisi, come qualcuno sostiene, semmai uno sprone a procedere con aggiustamenti che rendano più efficace il riordinamento avviato ed ancor più speditamente”.

“La realizzazione di un modello che assicuri una gestione integrata del sistema dei rifiuti secondo i principi dell’economia circolare nel pieno rispetto della gerarchia dei rifiuti è l’obiettivo che stiamo proseguendo e che, attraverso il completamento della rete impiantistica e la realizzazione dei termovalorizzatori, dei quali è in corso di definizione la progettazione, potrà finalmente liberare la Sicilia da una questione per troppo tempo rimasta irrisolta. Impegno che il Governo Schifani ha assunto tre anni fa, al momento dell’insediamento”.