Inchiesta appalti truccati in Sicilia, la Regione nell’occhio del ciclone: “Riserbo e rigorosa attenzione sulla vicenda”

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La Sicilia al centro della bufera dopo la notizia di un’inchiesta della Procura di Palermo che ha chiesto l’arresto di 18 persone per associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione. Tra i nomi in ballo ci sono quelli dell’ex presidente della Regione Totò Cuffaro, che ieri mattina si è dimesso da segretario nazionale della Dc, quello del coordinatore e deputato di Noi Moderati Saverio Romano e del capogruppo della Dc all’Assemblea siciliana Carmelo Pace.

Palazzo d’Orleans: “Riserbo e rigorosa attenzione”

Palazzo d’Orleans fa sapere di seguire “con doveroso riserbo istituzionale ma con rigorosa attenzione l’evoluzione della vicenda”. La Giunta regionale, convocata dal presidente Renato Schifani, ha preso tre decisioni urgenti: la sospensione dall’incarico per Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del dipartimento regionale della Famiglia, la revoca del segretario particolare dell’assessore alla Famiglia, Vito Raso, e la sospensione cautelare dal servizio nei confronti del direttore generale del Consorzio di Bonifica 2 di Palermo, Giovanni Tomasino.

Sulla vicenda che coinvolge l’Asp di Siracusa, invece, l’assessore alla Salute ha informato la Giunta di avere fatto propria l’autosospensione del direttore generale Alessandro Caltagirone e di avere avviato la procedura per la nomina del commissario straordinario. La prossima settimana sono previsti gli interrogatori di tutti gli indagati, il gip dovrà decidere sulla richiesta di arresti domiciliari.

Dc: “Assoluta fiducia nel lavoro degli inquirenti”

“La Democrazia Cristiana della Sicilia apprende con profondo rammarico le notizie relative alle dimissioni del Segretario Nazionale Totò Cuffaro. Nel pieno rispetto della magistratura e del principio costituzionale di presunzione di innocenza, la Direzione regionale della DC ribadisce la propria assoluta fiducia nel lavoro degli inquirenti e la propria ferma volontà di collaborare, affinché la verità emerga con chiarezza e senza ombre”. Così si legge in una nota successiva all’annuncio delle dimissioni di Cuffaro, firmata dagli onorevoli Ignazio Abbate, Salvo Giuffrida, Nuccia Albano, Carlo Auteri, Andrea Messina, Rosellina Marchetta, dal presidente regionale della DC Laura Abbadessa e dal segretario regionale della DC Stefano Cirillo.

“La Democrazia Cristiana è e rimane una comunità politica ispirata ai valori della legalità, della solidarietà e del servizio al bene comune. È convocata per il 19 Novembre la Direzione Regionale Straordinaria, a Palermo, in Segreteria Regionale per riaffermare, con fermezza, la nostra missione al servizio dei siciliani.
Siamo consapevoli che la fiducia dei cittadini è un bene prezioso e fragile. Per questo, la Democrazia Cristiana lavorerà con determinazione per riaffermare quei valori popolari e cristiani che hanno segnato la nostra storia e che oggi più che mai devono guidare la nostra azione pubblica. La Democrazia Cristiana continuerà a servire la Sicilia con coraggio, rispetto delle istituzioni e spirito di verità”.

Il governo regionale nell’occhio del ciclone

“Ridicolo come Schifani abbia creato un teatrino, addirittura dicendo che sarebbe tornato in anticipo per prendere decisioni importanti e poi fare solo quello che avrebbe dovuto fare il giorno stesso della notizia delle indagini. Un presidente che non ha coraggio e che è chiaramente tenuto sotto scacco da Cuffaro. Schifani deve staccare la spina alla Dc e togliere immediatamente ogni assessorato a Totò Cuffaro, questo farebbe un vero governatore e non queste barzellette. Il copione si ripete sempre da due anni, quando lui sbaglia scelte politiche a pagare sono sempre gli altri. Un ignavo politico di cui questa Regione non ha alcun bisogno”. Così il deputato regionale e leader di Controcorrente, Ismaele La Vardera, ha duramente attaccato il presidente della Regione.

La polemica impazza in queste ore. “Quello che sta succedendo con il governo della Regione Siciliana è uno scandalo a cielo aperto, diffuso, che riguarda le varie forze politiche che sono al governo e da ultimo anche gli appalti della sanità – ha dichiarato il leader del M5s Giuseppe Conte a margine dell’evento del Movimento “Unite” -. Noi abbiamo fatto una manifestazione per denunciare lo stato disastroso della sanità siciliana, ora abbiamo il completamento del cerchio: ora capiamo perché la sanità sta male. Le risorse ci sono, è la politica che distrugge. Questa giunta deve andare a casa”.