TARI, ondata di bollettini a fine mese | i Comuni hanno le letterine pronte: la scadenza che cambia da città a città
Calcolo Tari - fonte pexels - palermolive.it
La TAR, cos’è e come funziona la tassa sui rifiuti in Italia le scadenze per il pagamento variano da città in città
La TARI, acronimo di Tassa sui Rifiuti, è l’imposta comunale destinata a finanziare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. Introdotta nel 2014, ha sostituito le precedenti TARSU, TIA e TARES, con l’obiettivo di uniformare la tassazione e rendere più trasparente la gestione del ciclo dei rifiuti. Ogni cittadino, azienda o ente che utilizza un immobile suscettibile di produrre rifiuti è tenuto al pagamento della TARI, che rappresenta una delle principali fonti di finanziamento dei Comuni.
Il 17 aprile 2025, le Commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera hanno approvato un emendamento al decreto PA che proroga al 30 giugno 2025 il termine per i Comuni per approvare i piani finanziari del servizio rifiuti, le tariffe e i regolamenti TARI. La decisione nasce dall’esigenza di evitare criticità di liquidità dovute alla mancanza di dati completi da parte delle società di gestione. Restano invariati i termini di pagamento previsti dai regolamenti comunali.
Secondo la legge n. 147 del 2013, la TARI deve essere pagata da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo un locale o un’area scoperta idonea a produrre rifiuti. Sono quindi soggetti al pagamento sia i proprietari che gli affittuari con contratti superiori ai sei mesi. Nei casi di locazione inferiore, la tassa resta a carico del proprietario. La tassa si applica a locali chiusi su almeno tre lati e ad aree scoperte che producono rifiuti, come cortili o parcheggi di attività economiche.
Sono escluse dal pagamento le aree che non producono rifiuti o che non usufruiscono del servizio pubblico di raccolta. Rientrano tra queste le aree scoperte pertinenziali alle abitazioni, come terrazze, balconi e giardini, se non utilizzate per attività economiche, e le aree condominiali comuni non occupate in via esclusiva. Tuttavia, dal 2024 anche le pertinenze, come cantine e box, concorrono al calcolo della superficie imponibile.
Criteri di calcolo e principio “chi inquina paga”
Il calcolo della TARI è competenza dei Comuni, che determinano la tariffa in base alla superficie calpestabile e alla quantità di rifiuti prodotti. Il principio di riferimento è quello del “chi inquina paga”: più rifiuti si producono, maggiore sarà l’importo dovuto. La tassa è composta da una parte fissa, legata ai costi di gestione e investimento del servizio, e da una parte variabile, calcolata in base alla quantità dei rifiuti conferiti e al numero di occupanti per le utenze domestiche.
Le scadenze della TARI variano da Comune a Comune, ma generalmente il pagamento avviene in tre rate: una ad aprile, una a luglio e una a dicembre. Il saldo finale deve sempre essere previsto dopo il 30 novembre. La tassa può essere versata tramite bollettino postale, modello F24 o piattaforma PagoPA. Quest’ultima, introdotta nel 2021, consente di effettuare pagamenti digitali in modo più rapido e sicuro, anche tramite l’app IO, semplificando il rapporto tra cittadini e pubbliche amministrazioni.

Bonus TARI e nuove disposizioni dal 2026
A partire dal 2026 entrerà in vigore il Bonus TARI, previsto dal DPCM 21 gennaio 2025 n. 24, che riconosce uno sconto del 25% sulla tassa alle famiglie con ISEE inferiore a 9.530 euro o, nel caso di nuclei con almeno quattro figli, con ISEE fino a 20.000 euro. Il beneficio sarà applicato automaticamente, grazie all’incrocio dei dati tra INPS e sistema SGATE. Per la città di Palermo, la TARI deve essere versata in due rate annuali con scadenza fissata al 1° giugno e al 2 dicembre di ogni anno.
Il pagamento può essere effettuato tramite il sistema elettronico PagoPA, che consente di saldare l’importo in modo semplice e sicuro, oppure in alternativa utilizzando il modello F24. Per agevolare i contribuenti, il Comune di Palermo mette a disposizione sul proprio sito istituzionale, nella sezione “Tributi locali – Calcolo online”, un servizio dedicato al calcolo dell’importo dovuto. È importante ricordare che non è necessario procedere al versamento se la somma da pagare è pari o inferiore a 5 euro.
