Bonus fantasma | lo Stato li promette ma non li paga: la rabbia di chi li aspetta da mesi

Bonus ristrutturazione - fonte pexels - palermolive.it

C’è un bonus hai cui hanno fatto ricorso moltissimi cittadini che si è trasformato da incentivo a truffa colossale

Non tutti i bonus promessi dallo Stato sono poi diventati una realtà. Ce n’è uno in particolare che per molti è stara un’autentica fregatura. Stiamo parlando del Superbonus 110%, introdotto nel 2020 con l’obiettivo di rilanciare il settore edilizio italiano e incentivare interventi di riqualificazione energetica e sismica, si è trasformato in una delle frodi più gravi della storia recente. Se da un lato ha stimolato la crescita del comparto, dall’altro ha lasciato aperta la porta a truffe milionarie che hanno coinvolto imprese, professionisti e cittadini ignari. Secondo l’Agenzia delle Entrate, le frodi accertate hanno raggiunto la cifra record di 15 miliardi di euro.

Le truffe si sono sviluppate grazie a un sistema apparentemente semplice. Venivano creati crediti d’imposta fittizi attraverso documentazione falsa che attestava lavori mai eseguiti. Tali crediti, poi, venivano ceduti a terzi, spesso inconsapevoli, i quali li utilizzavano per compensare debiti fiscali o li monetizzavano. La Corte di Cassazione ha chiarito che la frode si perfeziona già al momento della creazione e della cessione del credito, indipendentemente dal suo utilizzo effettivo, rendendo il fenomeno particolarmente insidioso e difficile da intercettare.

Le indagini hanno evidenziato situazioni incredibili. Tra Avellino e Asti, la Guardia di Finanza ha sequestrato crediti per oltre 3,2 miliardi di euro relativi a lavori mai eseguiti su immobili inesistenti o intestati a persone decedute. A Pisa, una ditta ha percepito oltre 375 mila euro senza avviare alcun cantiere, danneggiando numerosi condomini. Questi casi hanno messo in luce come il sistema dei bonus edilizi, se non monitorato attentamente, possa trasformarsi in un fiume di denaro privo di reali investimenti sul territorio.

Le truffe non sarebbero state possibili senza la complicità di professionisti. Tecnici e commercialisti abilitati hanno rilasciato visti di conformità e asseverazioni false, certificando lavori mai realizzati. In molti casi, le asseverazioni presentavano gravi anomalie, come evidenziato dagli accertamenti dell’Enea, rendendo evidente che la mancanza di controlli preventivi adeguati ha facilitato la frode.

Interventi dello Stato per arginare le frodi

Il governo ha reagito con misure legislative specifiche. Il Decreto Antifrodi del 2021 ha imposto l’obbligo del visto di conformità e dell’asseverazione tecnica per tutti i bonus edilizi. Il Decreto Sostegni Ter del 2022 ha limitato la cessione dei crediti a una sola volta, riducendo così la possibilità di riciclaggio dei crediti fittizi. Questi provvedimenti rappresentano passi importanti per prevenire ulteriori abusi e garantire che i fondi pubblici raggiungano solo chi ne ha diritto.

Le frodi hanno avuto conseguenze gravi sull’economia e sul sistema fiscale italiano. Oltre al danno erariale, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nei meccanismi di incentivazione è stata compromessa. La percezione di un mercato “a rischio” ha rallentato interventi legittimi e necessari per la riqualificazione del patrimonio edilizio, creando incertezza tra chi voleva investire in sicurezza.

Ristrutturazione – fonte pexels – palermolive.it

Truffatori senza scrupoli: la necessità di pene esemplari

Il danno generato dalle truffe ai bonus edilizi rende urgente l’adozione di pene severe. Chi ha approfittato delle agevolazioni senza alcuna legittimità ha compromesso la credibilità delle politiche pubbliche. Colpire duramente i responsabili è fondamentale non solo per il recupero dei fondi sottratti, ma anche per inviare un segnale chiaro a chiunque pensi di sfruttare strumenti destinati al bene comune.

Nonostante gli scandali, gli incentivi edilizi rimangono uno strumento prezioso per migliorare l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici. La priorità ora è rafforzare i controlli e monitorare con rigore le procedure, affinché i fondi pubblici siano realmente impiegati per interventi concreti. Solo così si potrà restituire credibilità al sistema dei bonus e garantire che gli incentivi raggiungano chi opera onestamente, promuovendo la crescita sostenibile del settore.