WiFi, un sacchetto di patate e la connessione va come un missile | Altro che tecnologia, le compagnie aeree lo usano sempre

social (pexels) - palermolive

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La scienza dietro il Wi-Fi ad alta quota ha un ingrediente davvero inaspettato.

Nel mondo iperconnesso in cui viviamo, il Wi-Fi è diventato un’esigenza quotidiana, anche – e forse soprattutto – quando si vola. Le compagnie aeree hanno investito milioni per garantire che i passeggeri possano guardare un film, rispondere alle email o scrollare Instagram anche a 10.000 metri d’altezza. Ma dietro ogni segnale stabile e ogni barra di connessione piena, c’è una lunga storia fatta di prove, errori… e sorprese.

Le sfide per far funzionare bene il Wi-Fi su un aereo sono molteplici: l’ambiente metallico, la velocità del velivolo, la distanza dai satelliti e soprattutto l’ingombro e la posizione dei passeggeri stessi, che ostacolano il segnale. Gli ingegneri devono prevedere ogni interferenza possibile per assicurare una connessione uniforme a bordo. Ma come testare tutto questo in modo preciso, se ogni passeggero è imprevedibile?

Nel corso degli anni, i colossi dell’aviazione hanno cercato soluzioni sempre più creative. Antenne ottimizzate, software di ridistribuzione del segnale, simulazioni digitali avanzate. Eppure, una delle trovate più geniali nella storia della tecnologia in volo non è venuta da un supercomputer. È venuta… dall’orto.

A bordo c’erano solo loro

Nel 2012, Boeing ha condotto uno degli esperimenti più curiosi e, a suo modo, rivoluzionari nel campo dell’ingegneria aeronautica. Per testare la copertura Wi-Fi all’interno della cabina dei suoi aerei, non ha usato manichini o sensori ad alta tecnologia. No. Ha riempito un aereo intero con centinaia di sacchi di patate.

Perché proprio le patate? Gli scienziati dell’azienda avevano scoperto che i tuberi interagiscono con i segnali wireless esattamente come i corpi umani: assorbono e riflettono le onde elettromagnetiche in modo simile. Il progetto venne ironicamente chiamato Project SPUDS (acronimo di Synthetic Personnel Using Dielectric Substitution, ovvero “personale sintetico che utilizza la sostituzione dielettrica”).

Le patate, a differenza delle persone, non si muovono, non si lamentano, non hanno bisogno di pause e soprattutto garantiscono dati stabili e ripetibili. Il risultato? Una mappatura precisa del comportamento del Wi-Fi in ogni punto della cabina. I dati ottenuti hanno permesso di perfezionare la posizione dei router, migliorare la qualità del segnale e aumentare la sicurezza della connessione.

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Grazie scienza, grazie patata

Oggi, quando guardi un film su Netflix a bordo o mandi un messaggio WhatsApp in volo, lo devi anche a quel curioso esperimento a base di amidi. Il Wi-Fi degli aerei Boeing è diventato più affidabile, veloce e sicuro proprio grazie all’aiuto insospettabile di uno degli alimenti più umili della terra.

È la dimostrazione che la tecnologia non è fatta solo di chip e codici: a volte, l’innovazione passa per soluzioni semplici, concrete e… commestibili. Quindi, la prossima volta che ti colleghi a 30.000 piedi, ricorda di dire grazie alla scienza — e a un sacco di patate.