Dal resto della Sicilia

VIDEO| Traffico di droga tra Italia e Stati Uniti: 9 arresti in Sicilia

Operazione congiunta degli agenti della Polizia di Stato di Siracusa, la Guardia di Finanza aretusea e di Catania. Nove le misure cautelari emesse a carico di altrettante persone; le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico, spaccio di droga tra Italia e Stati Uniti, prescrizione abusiva di farmaci, truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale nonché ricettazione e falsità commessa dal pubblico ufficiale in certificazioni.

Nell’operazione denominata “Fast Shipping” sono 29 in totale gli indagati. Tra questi spiccano cinque noti medici. Per uno di loro, Santo Ternullo, eseguito un provvedimento interdittivo dall’esercizio della professione e dal servizio pubblico per 12 mesi; sequestrati in maniera preventiva allo stesso professionista di oltre 115 mila euro.

Custodia cautelare in carcere nei confronti di Angelo Claudio e Maria Lanna Passanisi; Massimo Corrado, Francesco Pasqua e Antonino Spinali. Ai domiciliari invece Agata Agati; Lina Spinali, Domenico Zanti;

LE INDAGINI

L’associazione per delinquere aveva organizzato un traffico internazionale di sostanza stupefacente del tipo ossicodone (sostanza oppiacea contenuta in alcuni farmaci). Acquistata illecitamente in Italia, lo stupefacente veniva spacciato negli Stati Uniti d’America.

L’associazione per delinquere riusciva a reperire l’ossicodone mediante prescrizioni di medicinali (quasi 3000) contenenti la sostanza a favore di persone decedute o che non necessitavano della terapia. Il tutto grazie alla complicità dei medici.

Per quanto riguarda gli interessi nazionali, particolare rilevanza assume invece il danno arrecato alle casse dell’Erario. In Italia, infatti, l’ossicodone è disponibile in farmacia, dietro specifica prescrizione medica; il traffico di stupefacente, nel corso degli anni, andava avanti a spese della Sanità pubblica. Il farmaco veniva erogato, infatti, gratuitamente con ingiusto profitto degli intestatari. Per poi essere rivenduto illegalmente, all’estero, come sostanza stupefacente.

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Redazione PL