Cronaca di Palermo

VIDEO e FOTO | Cimitero dei Rotoli, il disastro continua

Continua l’emergenza bare al cimitero dei Rotoli. Il numero di salme contenute nei depositi della struttura comunale continua ad aumentare, nonostante le contromisure messe in campo dall’Amministrazione per limitare il problema.

Ma fra un inceneritore che funziona a mezzo servizio e un numero di arrivi lievitato nelle ultime settimane, i feretri in attesa di una degna sepoltura è incrementato a dismisura. Secondo gli ultimi dati a disposizione, alla data odierna sarebbero circa 630.

EMERGENZA O DISTOPICA NORMALITÀ?

Un problema, quello delle bare a deposito, che nasce nei primi di febbraio, circa un mese prima del lockdown. In quel momento, le salme in attesa di sepolutura erano poco più di 380. Un quantitativo destinato decisamente ad innalzarsi, fino a giungere a quota 600 intorno a giugno.

Una situazione insostenibile tanto che, circa un mese dopo, l’allora assessore Roberto D’Agostino aveva annunciato la risoluzione del problema entro settembre. Poi però sono arrivate le sue dimissioni, con la delega ai servizi cimiteriali passata così nelle mani del sindaco Leoluca Orlando. Dopo un primo calo di feretri a deposito, il numero è nuovamente tornato ad aumentare fino ai giorni nostri.

LE POSSIBILI SOLUZIONI

Secondo indiscrezioni, fra le possibili soluzioni proposte dal Consiglio Comunale vi sarebbe il ricorso a dei loculi prefabbricati, dal costo di 1000 euro, che verrebbero rivenduti all’utenza ad un prezzo calmierato, inferiore rispetto a quello d’acquisto. Le strutture dovrebbero essere posizionate in una zona sita nei pressi della chiesa del cimitero dei Rotoli, anche se ancora bisognerebbe effettuare alcune verifiche propedeutiche.

Voci di corridoio parlano anche della costruzione di un nuovo inceneritore, che dovrebbe essere inserito nel piano di opere pubbliche da passare all’attenzione della Giunta comunale. Ma questa sarebbe una soluzione di prospettiva, incompatibile con i tempi dell’emergenza.

PARTE ALTA NEL DEGRADO, CROLLATO IL TETTO DI UNA CAPPELLA

Ma i depositi non sono l’unico problema del cimitero dei Rotoli. A pagare anni di incuria è soprattutto la parte alta del campo santo, sita sotto uno dei costoni di Monte Pellegrino. Qui l’abbandono appare evidente, con strutture fatiscenti, pericolanti o addirittura crollate. Questo è il caso di una delle cappelle presenti nel vialetto principale, dove è letteralmente crollato il tetto, con calcinacci e blocchetti di cemento riversi sul pavimento.

Più si sale più si nota la fatiscenza delle strutture. In quasi tutte le scalinate della zona alta, mancano i corrimano. I muri sono lasciati in balia del tempo, cosa resa evidente della presenza di crepe strutturali. A causa del vento delle scorse settimane, alcuni alberi sono crollati, devastando le sepolture circostanti e mettendo in pericolo la salute dei visitatori.

E ancora, sporcizia presente in maniera evidente, con rifiuti a capeggiare per terra e cestini pieni fino all’orlo, non svuotati da chissà quanto tempo. L’acqua nella zona alta è scarsa, a volte assente, soprattutto nelle giornate estive. Alcuni ferri, utilizzati solitamente per costruire ponti a scopo edilizio, sono infine stati utilizzati per delimitare delle zone a rischio oppure come strumenti accessori.

Insomma, l’emergenza salme è quella più evidente, ma il cimitero dei Rotoli necessiterebbe quantomeno di una serie di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

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Affiance Service