Economia

Vertenza Alitalia, gli operatori: “Palermitani, scendete in piazza con noi”

Che le prospettive non siano rosee, per i circa 600 operatori Alitalia del call center Almaviva di Palermo si è ormai capito. Ma, allo stesso modo, è chiara l’intenzione dei lavoratori di non deporre le armi e, anzi, di rilanciare. Gli unici mezzi a disposizione sono quelli dello sciopero, delle manifestazioni, e dei tavoli governativi tramite i quali i sindacati stanno cercando di ottenere che venga applicata la clausola sociale.

DOMANI ALLE 10 APPUNTAMENTO AL POLITEAMA

“I lavoratori Almaviva Alitalia chiamano Palermo”. Inizia così l’appello che i lavoratori del call center stanno diffondendo per invitare i cittadini alla manifestazione che si terrà domani nel giorno dello sciopero generale indetto da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Tlc dalle ore 10 a piazza Politeama.

PALERMO SOSTIENICI

“Rispondiamo da vent’anni per Alitalia e rischiamo di perdere il nostro lavoro se non verrà applicata la clausola sociale che ci permetterebbe di continuare a lavorare per Ita“, afferma una nota. “Siamo abituati a rispondere alle vostre telefonate, per darvi aiuto e supportarvi – si legge nell’appello -. Ma questa volta siamo noi a chiamarvi per lottare con noi, perché la nostra città non perda questa realtà lavorativa che le appartiene da vent’anni. Palermo sostienici e scendi in piazza con noi”.

L’ENNESIMA PROTESTA

L’ennesima protesta è stata organizzata dai sindacati dopo aver constatato “lo stallo della vertenza nonostante i due incontri al Ministero del Lavoro e per sottolineare “la mancanza di certezza riguardo all’applicazione della clausola sociale ai lavoratori”. Da qui l’appello dei lavoratori Alitalia per chiedere il coinvolgimento dei cittadini, delle istituzioni, a sostegno della vertenza che coinvolge 570 lavoratori palermitani.

Dunque, altre manifestazioni come quelle che videro anni fa, operatori, in quel caso delle commesse di Sky e Wind, stare sulle spine per la concorrenza dei call center esteri, lì dove il costo del lavoro è più basso. Cortei e manifestazioni si susseguirono, con i sindacati pronti a rivendicare i diritti dei lavoratori. Una vicenda che richiamò l’attenzione del Governo e che oggi, salvo nuovi scenari, sembra essersi ricomposta.

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Redazione PL