Vampa di San Giuseppe all’Albergheria, il quartiere ne paga ancora le conseguenze|FOTO

Il quartiere Albergheria porta ancora gli strascichi della vampa di San Giuseppe accesa lo 18 marzo. Ciò che rimane, ancora adesso, è un ammasso di carcasse di autoveicoli, cassonetti liquefatti, asfalto distrutto. Anche le pareti degli edifici adiacenti, appena restaurate, si trovano annerite dal fumo di un rogo altamente tossico.

Venerdì scorso, intorno alle 17 un residente aveva chiamato le forze dell’ordine, per segnalare la presenza di legna accatastata. Nonostante ciò lasciasse presagire le intenzioni di appiccare il fuoco, sino ad allora nessuno era intervenuto. Circa un’ora dopo la legna ha cominciato ad ardere, espandendosi in breve tempo in modo preoccupante.

Panico tra i residenti della zona, soprattutto perché la vampa è stata accesa vicinissimo alla casa universitaria e all’ospedale dei bambini. A causa dell’incendio era anche scoppiato il vetro di un furgone, e le fiamme avevano anche lambito la casa universitaria. A prendere fuoco anche un cassonetto dei rifiuti. Solamente intorno alle 19, dopo il tardivo intervento dei Vigili del fuoco, la situazione era tornata alla normalità.

COMITATI CIVICI: “DOPO LA TEMPESTA DI FUOCO ALL’ALBERGHERIA, UN QUARTIERE IN CADUTA LIBERA”

«Un paesaggio orrendo, in pieno percorso arabo-normanno – si legge in un comunicato dell’associazione “Comitati Civici” – a ridosso di San Giovanni degli Eremiti, di San Giuseppe Cafasso, del restaurato carcere delle Benedettine, alle spalle del più grande Ospedale pediatrico della nostra Regione. Ecco quello che resta dopo la celebrazione del rito sacro della primavera a Palermo.
Se pensiamo che tutto questo poteva evitarsi con una pattuglia inviata celermente – procede la nota – e che diversi cittadini hanno cercato invano di allertare, non possiamo non farci prendere dallo scoraggiamento. Adesso chi dovrà rimuovere, e quando, queste macerie, ripulire e coprire le voragini?

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Redazione PL