Ambiente e tecnologia

Unipa, locandine sui distributori: “Basta plastica nelle macchinette”

“Basta plastica nelle macchinette”. Così recitano le locandine affisse dagli studenti del collettivo universitario di Ecologia Politica Palermo sui distributori all’interno degli edifici di Unipa. Un’iniziativa per dire di no alla plastica monouso e chiedere, al contempo, erogatori di acqua potabile che sostituiscano le bottigliette di plastica in vendita.

L’idea non è totalmente nuova tra i corridoi dell’Università di Palermo. Nel 2019, infatti, l’ateneo aveva dato il via ad alcuni progetti mirati alla sostenibilità ambientale. Tra questi, c’era anche l’installazione di un Eco – Totem Smartie water. Lo strumento avrebbe dovuto dare la possibilità agli studenti in possesso di una card di accedere all’acqua potabile a un prezzo contenuto, buttando plastica e alluminio in cambio di gettoni e punti.

“Già all’inizio dell’installazione la struttura non funzionava. Inoltre l’ateneo aveva anche distribuito alcune borracce, denominate PlaStop: i recipienti si presentavano con un tappo di plastica e con una capienza di soli 0,4 litri, inferiore a una bottiglietta d’acqua. Una volta acquistati i 22 mila gadget – contro i complessivi 55 mila studenti – alla seconda distribuzione è stata almeno corretta la gaffe che vedeva ancora una volta l’uso della plastica monouso come involucro delle borracce stesse”. Così spiega Ludovica Di Prima, a nome del collettivo ecologista.

Unipa, l’iniziativa di Ecologia Politica Palermo contro la plastica monouso

Gli studenti prenderanno parte, nella giornata del 25 marzo, allo Sciopero globale per il clima, partendo in corteo, alle 9:00, da piazza Politeama.

La loro iniziativa già da ora sottolinea le gravi ripercussioni sugli ecosistemi della plastica monouso, attualmente presente in tutti i distributori di snack e bevande. “L’impatto sull’ambiente delle bottigliette e di tutte le confezioni di plastica vendute all’interno dei distributori non è ridotto – spiega  Ludovica -. Le plastiche monouso rappresentano il tipo più comune di plastica, che con troppa facilità finiscono nei nostri mari; si stima che vadano dai 5 ai 13 milioni di tonnellate ogni anno. Oltre a ciò, la plastica si può frammentare in microplastiche e nanoplastiche che impattano non solo la vita marina, ma anche la capacità dei mari di assorbire CO₂”. Lo scopo dell’iniziativa portata avanti presso i locali di Unipa questa mattina è, dunque, quella di sensibilizzare i colleghi e ottenere un intervento concreto da parte dell’ateneo.

“Pretendiamo che l’università si impegni a ridurre l’impatto sull’ambiente e sulle nostre tasche. Vogliamo erogatori di acqua potabile in ogni edificio e che venga eliminata la plastica monouso nelle macchinette”.

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Redazione PL