ULTIM’ORA SANITÀ – Formaldeide, in casa sei circondato: elimina subito questi oggetti o tra 1 mese ti ricoverano in oncologia | Ti ammali subito

Formaldeide - fonte pexels - palermolive.it

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Formaldeide, il killer invisibile dell’aria che respiriamo: lo spettro silenzioso di un inquinante onnipresente

La formaldeide è oggi considerata l’inquinante atmosferico tossico con il maggior potenziale cancerogeno, secondo un’inchiesta condotta da ProPublica che ha analizzato i dati dell’EPA e intervistato oltre 50 esperti. Questa sostanza invisibile e volatile, diffusa in moltissimi ambiti della vita quotidiana, rappresenta una minaccia concreta non solo per chi vive vicino a zone industriali, ma per chiunque respiri l’aria contaminata da fonti urbane o domestiche.

Molti pensano che il pericolo sia fuori dalle mura domestiche, ma la formaldeide si concentra anche e soprattutto negli ambienti chiusi. Può trovarsi nei mobili, nei tessuti trattati, nei prodotti per la pulizia, nei cosmetici e nei materiali da costruzione. La sostanza può essere emessa per anni da questi oggetti, mettendo a rischio la salute di chi li utilizza ogni giorno. Il fatto che sia presente anche nei cosmetici o nei profumi rende ancora più pervasiva la sua esposizione.

Le fonti della formaldeide sono molteplici. Viene rilasciata nell’atmosfera da automobili, aerei, impianti industriali e attività di combustione, ma si forma anche come inquinante secondario a partire da altri composti chimici presenti nell’aria, in presenza di luce solare. Questo fenomeno spiega perché anche aree non direttamente collegate a fonti industriali o ad alta densità di traffico possano presentare elevati livelli di formaldeide.

Secondo l’analisi dei dati AirToxScreen 2020 dell’EPA condotta da ProPublica, circa 320 milioni di persone negli Stati Uniti vivono in aree dove il rischio di sviluppare il cancro a causa dell’esposizione alla formaldeide supera di dieci volte i limiti ritenuti sicuri. In alcune zone come quella industriale a est di Los Angeles, il rischio risulta essere addirittura 80 volte superiore, rendendo evidente l’urgenza di interventi efficaci per limitare l’esposizione.

L’Europa corre ai ripari con nuovi limiti

L’Unione Europea ha introdotto nuove normative restrittive con il Regolamento 2022/1181. A partire dal 2023, i limiti di emissione per mobili, interni di auto e materiali da costruzione sono stati abbassati a 0,062 mg/m³, mentre per altri articoli come tessuti e prodotti elettronici si applica il limite di 0,08 mg/m³. Queste soglie, pensate per proteggere la salute pubblica, rappresentano un importante passo avanti nella regolamentazione dell’inquinamento indoor.

Il regolamento europeo impone inoltre che, se la concentrazione di formaldeide nei prodotti supera lo 0,05%, sia obbligatorio indicarlo chiaramente in etichetta con la dicitura “contiene formaldeide”. Questo obbligo mira a fornire ai consumatori uno strumento di scelta consapevole, affinché possano evitare l’acquisto di articoli potenzialmente dannosi, soprattutto quando si tratta di prodotti che restano per lungo tempo a contatto con la pelle o presenti negli ambienti domestici.

Sostenze cancerogene - fonte pexels - palermolive.it
Sostenze cancerogene – fonte pexels – palermolive.it

I limiti raccomandati dall’OMS

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fissato il limite massimo di esposizione alla formaldeide per gli ambienti interni a 100 microgrammi per metro cubo, ovvero 0,1 ppm. Un valore che, se rispettato, dovrebbe garantire un livello di sicurezza adeguato per la popolazione. Tuttavia, come emerso dai dati raccolti negli Stati Uniti, in molte zone si va ben oltre questa soglia, con una conseguente impennata del rischio oncologico.

Limitare l’esposizione alla formaldeide è possibile, ma richiede maggiore consapevolezza da parte dei cittadini e un impegno concreto da parte delle istituzioni. Scegliere prodotti certificati, ventilare gli ambienti, evitare materiali a basso costo e pretendere trasparenza dalle industrie sono azioni quotidiane che possono fare la differenza. La formaldeide è invisibile, ma le sue conseguenze sulla salute sono fin troppo reali. Agire ora è l’unica scelta possibile.