Ultim’ora NASA – Avvistati dallo spazio: 3 giganti solcavano le acque del fiume | Uccidono un uomo in 2 secondi
Fiume - fonte pexels - palermolive.it
Si muovono rapidamente: un fenomeno molto raro, avvistato dallo spazio che è molto pericoloso per chi solca quelle acque
In uno studio innovativo, scienziati della NASA e del Virginia Tech hanno utilizzato dati satellitari per monitorare e misurare le onde di piena che attraversano i fiumi degli Stati Uniti. Questo progetto ha messo in luce un fenomeno tanto spettacolare quanto pericoloso: grandi ondate d’acqua che si muovono rapidamente lungo i corsi fluviali, portando con sé il rischio di inondazioni improvvise e devastanti. L’analisi ha rivelato tre eventi significativi, avvenuti tra il 2023 e il 2024, causati principalmente da forti piogge e dallo scioglimento di blocchi di ghiaccio.
Il cuore di questa ricerca è il satellite SWOT (Surface Water and Ocean Topography), sviluppato dalla NASA in collaborazione con l’agenzia spaziale francese CNES. SWOT è uno strumento all’avanguardia pensato per monitorare le altezze delle masse d’acqua sulla superficie terrestre. Il suo sistema KaRIn (Ka-band Radar Interferometer) invia segnali a microonde verso la superficie dell’acqua e misura il tempo che impiegano a riflettersi per tornare indietro. Questo consente di calcolare con estrema precisione altezza, larghezza e persino la velocità delle onde fluviali.
A differenza delle onde oceaniche, che sono generate da forze prevedibili come il vento o le maree, le onde fluviali nascono in modo irregolare e improvviso. Possono estendersi per centinaia di chilometri e raggiungere velocità considerevoli, rendendo difficile anticipare i loro effetti. Queste ondate temporanee, chiamate anche “onde fluviali su larga scala”, non seguono schemi stabili e rappresentano un potenziale pericolo per le comunità che vivono lungo i corsi d’acqua.
Il primo evento documentato si è verificato nell’aprile del 2023 sul fiume Yellowstone, in Montana. Qui, un’ondata alta 2,8 metri si è propagata verso il fiume Missouri nel Dakota del Nord. La cresta dell’onda era lunga ben 11 chilometri, mentre la coda si estendeva ancora più in là. Il fenomeno è stato innescato dallo scioglimento improvviso di un blocco di ghiaccio, che ha rilasciato una grande quantità d’acqua accumulata.
La piena impressionante del fiume Colorado
Il secondo caso, il più impressionante tra quelli osservati, si è verificato il 25 gennaio 2024 nel fiume Colorado, a sud di Austin, in Texas. L’onda ha raggiunto un’altezza di oltre 9 metri e si è estesa per ben 267 chilometri, muovendosi a una velocità di 1,07 metri al secondo. Questo evento è stato causato da una serie di piogge torrenziali che hanno colpito la regione e si è concluso nella baia di Matagorda, minacciando diverse comunità lungo il percorso.
Un’altra significativa ondata si è registrata nel marzo 2024 lungo il fiume Ocmulgee, in Georgia. Alta più di 6 metri e lunga 165 chilometri, questa onda si è mossa a una velocità inferiore rispetto alle precedenti, circa 0,33 metri al secondo, ma ha percorso oltre 200 chilometri prima di disperdersi. Anche in questo caso, la causa principale è stata rappresentata da piogge intense e prolungate.
Verso una mappatura globale delle onde fluviali
Questo studio rappresenta un primo passo verso la creazione di un database sistematico delle onde fluviali osservate dallo spazio. Attualmente, non esiste un archivio ufficiale che raccolga questo tipo di informazioni, ma la NASA ha sottolineato l’importanza di sviluppare strumenti predittivi basati su dati satellitari, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici che rende sempre più frequenti eventi meteorologici estremi.
La possibilità di monitorare onde fluviali in tempo reale dallo spazio apre nuove prospettive per la gestione del rischio idrogeologico. I dati raccolti da SWOT potrebbero diventare fondamentali per sviluppare sistemi di allerta precoce e piani di evacuazione più efficaci. In un mondo sempre più esposto ai disastri naturali, la combinazione tra tecnologia spaziale e scienze ambientali potrebbe rivelarsi decisiva per salvare vite umane e limitare i danni alle infrastrutture.