ULTIM’ORA MINISTERO ISTRUZIONE – Sicilia, scuole chiuse per sempre: “troppo facili” | Approvazione shock di Mimmo Turano

scuola (pexels) - palermolive
Colpo di scena nelle scuole italiane: la Sicilia guida la classifica delle revoche ministeriali
Da Nord a Sud, la scuola italiana si trova oggi a fare i conti con una nuova ondata di controlli e verifiche. L’obiettivo dichiarato dal Ministero dell’Istruzione è semplice quanto ambizioso: ristabilire la legalità, il merito e la qualità reale dell’offerta formativa. Eppure, dietro le ultime decisioni governative si cela uno scenario ben più complesso, che riguarda soprattutto un tipo particolare di istituti: le scuole paritarie.
Nate per offrire un’alternativa alla scuola pubblica, molte di queste strutture hanno rappresentato per anni una risorsa per studenti e famiglie. Alcune, però, sono finite nel mirino del Ministero. Perché in un sistema dove l’esame finale dovrebbe certificare conoscenze e competenze reali, la tentazione di “semplificare” troppo il percorso scolastico può trasformarsi in una scorciatoia pericolosa.
La vicenda ha inizio tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, quando una serie di circolari interne annuncia una nuova stagione di verifiche. Poi, nel 2025, arriva il vero colpo di scena: il decreto-legge 45 introduce controlli a tappeto e criteri più severi per mantenere la parità con la scuola pubblica. E in Sicilia, qualcosa inizia a muoversi.
Controlli, ispezioni e chiusure: cosa sta succedendo alle scuole paritarie?
In pochi mesi, la situazione si è ribaltata. Da strutture regolarmente autorizzate, molte scuole sono passate sotto il microscopio degli ispettori del Ministero, che hanno iniziato a segnalare gravi irregolarità nei percorsi di studio e nei meccanismi di valutazione. A detta di alcuni, sarebbe bastato pagare la retta per ottenere un diploma. Un’accusa pesantissima, che ha scatenato la reazione delle autorità centrali.
Il nuovo protocollo d’intesa tra Ministero e Guardia di Finanza ha permesso l’avvio di una vera e propria task force. Gli Uffici scolastici regionali, su impulso diretto del Ministro Giuseppe Valditara, hanno messo in campo un’azione senza precedenti. Il primo effetto concreto? La Sicilia si è ritrovata in vetta a una classifica poco invidiabile.
La guerra ai “diplomifici” parte da qui: 35 istituti fuori legge in Sicilia
Secondo i dati forniti direttamente dal Ministero dell’Istruzione, fra il 2024 e il 2025 sono ben 35 le scuole siciliane che si sono viste revocare la qualifica di paritaria. Di queste, 8 solo nell’anno scolastico in corso. Un numero impressionante, che piazza l’isola al primo posto in Italia, davanti perfino alla Campania – che potrebbe però raggiungerla a breve.
La battaglia contro i cosiddetti “diplomifici” è appena cominciata, spiegano dal Ministero, e non si fermerà qui. “Il nostro impegno è per una scuola seria, contrassegnata dal merito e dalla legalità” ha dichiarato il Ministro Valditara, sottolineando che le ispezioni proseguiranno in tutte le regioni.
Il decreto-legge 45 del 2025 segna un punto di svolta per l’intero sistema scolastico italiano. L’obiettivo è chiaro: chi ha ottenuto la parità scolastica deve dimostrarla ogni giorno sul campo, con trasparenza, qualità didattica e rigore. La Sicilia, intanto, chiude le porte a 35 scuole che – troppo facili – avevano dimenticato cosa significa davvero educare.