Ultim’ora Ministero della salute: “questa visita specialistica la paghiamo noi” | 9 italiani su 10 ne hanno urgente bisogno

Visita specialistica - fonte pexels - palermolive.it

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Una prestazione di cui hanno bisogno milioni di italiani ma che ha un costo, il governo interviene con un contributo

Negli ultimi anni si è assistito a un significativo cambio di prospettiva riguardo alla salute mentale. Se prima ansia, stress e depressione erano spesso ignorati o minimizzati, oggi è sempre più diffusa la consapevolezza che il benessere psicologico è fondamentale quanto quello fisico. La pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto importante anche su questo fronte, facendo emergere il bisogno di strumenti di supporto accessibili a tutti. È in questo contesto che ha preso piede l’idea dello “psicologo gratis” o comunque accessibile anche a chi ha meno risorse economiche.

Una delle principali novità introdotte negli ultimi anni è stata quella del bonus psicologo. Si tratta di un contributo economico, variabile in base all’Isee, pensato per coprire le spese delle sedute con psicologi o psicoterapeuti. Il contributo massimo può arrivare fino a 1.500 euro per i redditi più bassi, ma scende progressivamente per Isee più elevati. È una misura importante, che ha segnato un primo riconoscimento formale della necessità di garantire accesso alla terapia, ma i fondi disponibili non sono sufficienti per soddisfare la domanda elevata.

Nonostante il bonus psicologo sia stato accolto con entusiasmo, ha mostrato subito i suoi limiti. I fondi messi a disposizione per il 2024, ad esempio, hanno coperto solo poche migliaia di richieste, lasciando molti esclusi. La misura, infatti, è soggetta a un tetto di bilancio che non riesce a soddisfare tutte le domande presentate. Questo ha portato a un forte malcontento tra i cittadini, che spesso, nonostante i requisiti, si sono visti esclusi dal contributo.

Una valida alternativa al bonus statale è rappresentata dai servizi offerti dalla sanità pubblica. Lo psicologo della Asl è una figura che rientra nei percorsi di salute mentale garantiti dal Servizio Sanitario Nazionale. In genere, la prima seduta è gratuita e le successive hanno un costo ridotto, spesso limitato al solo ticket sanitario. L’accesso a questo tipo di servizio, tuttavia, richiede una prescrizione da parte del medico di base.

Tempi di attesa e criticità del servizio pubblico

Se da un lato lo psicologo della Asl rappresenta un’opportunità economica, dall’altro bisogna fare i conti con una realtà fatta di lunghe attese e pochi professionisti disponibili. Gli psicologi pubblici sono spesso assorbiti dal lavoro nei reparti ospedalieri, rendendo difficile l’accesso tempestivo al servizio. In molti casi, le tempistiche per iniziare un percorso terapeutico possono diventare incompatibili con l’urgenza della situazione psicologica del paziente.

Oltre al canale della Asl, esistono diverse possibilità di ricevere aiuto psicologico in forma gratuita o a basso costo. Molte scuole e università offrono supporto agli studenti, così come alcuni ospedali e associazioni no profit. Spesso queste realtà mettono a disposizione alcune sedute gratuite o servizi specifici per determinate categorie di persone, come malati cronici o cittadini in condizioni di fragilità economica e sociale.

Visita specialistica - fonte pexels - palermolive.it
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Lo psicologo di base: una figura in espansione

Un’altra interessante novità nel panorama della salute mentale in Italia è rappresentata dallo psicologo di base. Si tratta di un professionista che, proprio come il medico di famiglia, dovrebbe essere il primo punto di riferimento per i problemi psicologici. Tuttavia, questa figura non è ancora stata istituzionalizzata a livello nazionale, e la sua presenza sul territorio è disomogenea. Alcune Regioni, come Campania, Sicilia e Puglia, si sono già attivate con iniziative locali.

L’attenzione alla salute mentale è cresciuta in maniera significativa, ma resta ancora molto da fare. La figura dello psicologo dovrebbe essere sempre più presente nella sanità pubblica, accessibile senza discriminazioni e con tempi di attesa compatibili con le esigenze dei cittadini. Il benessere psicologico non può essere considerato un lusso per pochi, ma un diritto per tutti. E per renderlo concreto, servono investimenti stabili e politiche a lungo termine.