ULTIM’ORA INPS: 5 anni di contributi regalati, più di così non puoi scroccare | Goditi i Caraibi in anticipo
Contributi INPS - fonte pexels - palermolive.it (2)
Pace contributiva: come riscattare i periodi non coperti da contributi e goderti la pensione senza pensieri
Il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione rappresenta una possibilità importante per molti lavoratori italiani che hanno interruzioni nella propria carriera lavorativa. Introdotto dalla legge 213 del 30 dicembre 2023, questo strumento consente di colmare fino a cinque anni di vuoti contributivi, migliorando il calcolo dell’assegno pensionistico. È una misura che rientra nell’ottica della cosiddetta “pace contributiva”, un’iniziativa pensata per garantire maggiore flessibilità e inclusività al sistema previdenziale.
La facoltà di riscatto è rivolta a tutti i lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) e alle sue forme sostitutive o esclusive, alle gestioni speciali per autonomi, nonché alla Gestione Separata. Un requisito fondamentale è l’assenza di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, ossia si rivolge a chi ha iniziato a lavorare o ha versato i primi contributi dopo quella data. Inoltre, i richiedenti non devono già essere titolari di trattamento pensionistico al momento della domanda.
La norma consente il riscatto, anche parziale, di periodi non coperti da contribuzione compresi tra il 1° gennaio 1996 e il 31 dicembre 2023. L’interessato può scegliere se riscattare interamente il periodo disponibile o solo una parte, con un limite massimo di cinque anni, anche non consecutivi. Questo offre una certa libertà nel selezionare i periodi più strategici da riscattare, in base agli obiettivi pensionistici individuali.
Il vantaggio principale della pace contributiva è la possibilità di incrementare gli anni utili al calcolo della pensione, contribuendo così ad aumentare l’importo dell’assegno mensile. In particolare, per chi rientra nel sistema contributivo puro, ogni anno riscattato può fare la differenza nella formazione del montante finale. Il riscatto può anche consentire il raggiungimento anticipato dei requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata.
Costi e modalità di pagamento
Il riscatto dei periodi scoperti ha un costo, che viene determinato secondo il metodo della riserva matematica o in base alla retribuzione. L’INPS fornisce una simulazione del costo, che può essere pagato in un’unica soluzione oppure rateizzato fino a un massimo di 120 rate mensili. Le somme versate sono interamente deducibili fiscalmente, rendendo l’operazione più sostenibile sul piano economico.
La domanda va presentata esclusivamente in modalità telematica attraverso il portale dell’INPS, utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE o CNS. In alternativa, ci si può rivolgere ai patronati accreditati. È necessario dichiarare i periodi che si desidera riscattare e allegare tutta la documentazione utile. I tempi di lavorazione sono fissati in 85 giorni, come previsto dal regolamento INPS per i procedimenti amministrativi.
Verifica dei requisiti e decorrenza del riscatto
Una volta ricevuta la domanda, l’INPS verifica la sussistenza dei requisiti e comunica l’esito con il calcolo dell’onere. Solo a seguito del pagamento, totale o parziale, il riscatto diventa effettivo e i periodi selezionati vengono accreditati nella posizione assicurativa del richiedente. In caso di rateizzazione, il riconoscimento è proporzionale ai versamenti effettuati.
Il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione è una misura che offre una seconda chance a molti lavoratori, ma va valutata con attenzione, anche con l’aiuto di un consulente previdenziale. La pace contributiva consente non solo di aumentare gli anni di contribuzione, ma anche di rafforzare il proprio futuro previdenziale, offrendo maggiore serenità in vista della pensione.