UFFICIALE PATENTE – Salvini approva la ‘quota sbarramento’: se superi il 9 se la tengono in Motorizzazione | Un numerino ti distrugge la vita

auto passeggero (pexels) - palermolive
Da un esame del sangue può dipendere il tuo diritto di guidare: ecco perché i riflettori ora sono puntati sulla salute dei diabetici.
Non si tratta di infrazioni al codice né di punti persi. Stavolta, a bloccare il rinnovo della patente potrebbe essere un valore biologico. Uno solo. Ma decisivo.
Il controllo medico per la patente, in Italia, è sempre stato percepito come una formalità. Un appuntamento quasi scontato, che raramente mette davvero in discussione l’idoneità alla guida. Ma negli ultimi mesi qualcosa è cambiato. E per una parte della popolazione – in particolare i pazienti diabetici – quella visita può trasformarsi in uno scoglio.
A far discutere è una nuova stretta sul concetto di “compenso glicemico”, che coinvolge sempre più automobilisti affetti da diabete. In parole semplici: se i valori della tua emoglobina glicata sono troppo alti, potresti non ottenere il rinnovo della patente.
Un tema delicatissimo, che tocca diritto alla mobilità e salute pubblica, ma anche una questione tecnica che in pochi davvero comprendono. Cos’è l’emoglobina glicata? Perché è diventata così importante? E dove si trova davvero il limite?
Un piccolo valore per l’uomo, un grande problema per il guidatore
Quando si parla di guida e salute, i parametri fondamentali sono sempre stati vista, riflessi e coordinazione. Ma con l’aumento delle patologie croniche, anche i valori ematici sono entrati a far parte dell’equazione. In testa a tutti: l’emoglobina glicata (HbA1c), l’indicatore che misura la media della glicemia negli ultimi 2-3 mesi.
Un parametro chiave per valutare il controllo del diabete, e – secondo le autorità sanitarie – anche un possibile indicatore di rischio alla guida, a causa delle complicanze legate a ipoglicemie o iperglicemie gravi. Se il livello è troppo alto, il medico potrebbe decidere di non confermare l’idoneità psicofisica alla guida. È qui che si innesca la tensione: perché non esiste un numero preciso imposto dalla legge, e tutto dipende dal giudizio del diabetologo, che deve certificare il “buon compenso” del paziente.
Nessuna soglia scritta, ma c’è un limite che pesa
Il Ministero della Salute e il Dipartimento dei Trasporti non hanno mai stabilito un numero esatto oltre cui la patente viene automaticamente negata. Eppure, nella prassi, un valore di emoglobina glicata superiore a 9% inizia a diventare un campanello d’allarme. Non ufficiale, ma reale. In molti casi, i medici lo considerano un livello che espone il paziente a un rischio troppo alto per la guida.
Valori inferiori a 7% indicano un ottimo controllo, fino a 8% si resta generalmente nell’area accettabile, anche se già si parla di compenso insufficiente. Sopra quella soglia, le probabilità di ottenere il rinnovo si riducono e la decisione finale dipende tutta dalla relazione del diabetologo. Nessun automatismo, ma anche nessuna certezza. Chi presenta valori da persona non diabetica (sotto i 6,5%) potrebbe sentirsi al sicuro, ma anche in quel caso bisogna verificare che non siano frutto di ipoglicemie frequenti, pericolose quanto e più dell’iperglicemia. La valutazione deve essere completa, individuale e responsabile.