Ambiente e tecnologia

La crisi di identità di Twitter e dei social, oggi

Nel corso del tempo, dopo un inarrestabile boom mediatico, il social network creato dalla Obvious Corporation di San Francisco, ha attraversato una innegabile crisi di identità.

Che cosa è accaduto negli anni a Twitter?

Twitter è stata la piattaforma di micro blogging per eccellenza, dopo un periodo di grande successo e di popolarità mondiale, è entrato in crisi. Tra le motivazioni c’è stata sicuramente la sua evoluzione fisiologica, che in questi anni ha colpito anche lo stesso Facebook Meta, tanto che per gli utenti più anziani anche la creatura di Mark Zuckerberg non si può più considerare come quella dei primi anni di attività. Sono cambiate molte cose, in effetti, incluso il boom di una realtà come quella di TikTok. Lo stesso Youtube, che non è certo paragonabile con Facebook e Twitter, in quanto nato come canale di broadcasting e di video di lunga durata, ha avuto una sua naturale evoluzione.

L’evoluzione di Twitter nel corso del tempo

Twitter si è evoluto, da semplice piattaforma social media, caratterizzata per il limite dei 140 caratteri, verso una diversificazione e-commerce oriented, un business style che in poche battute sintetizza un mondo di informazioni e di commercio online. Twitter resta il social più gettonato dalla celebrità, luogo ideale di adorazione per Miley Cyrus, Justin Bibier o i One Direction, o per altre personalità del mondo dello spettacolo, della politica e del giornalismo. Diciamo che attualmente stiamo assistendo a una diversificazione e personalizzazione del social, come del resto è già avvenuto da tempo su Myspace, prima e su Facebook, poi.

L’utente tipo che utilizza oggi Twitter: un valido identikit

Il tipo di utente che utilizza Twitter è abbastanza vario e differenziato, basti pensare all’utilizzo che ne fanno aziende e imprenditori, e poi vedere che cosa posta un teenager di Londra, Berlino, Tokyo o Madrid per capire la differenza. Da un lato c’è il fruitore occasionale del social, che accede solo per divertimento o per combattere la noia, dall’altro c’è l’utente compulsivo, che nel giro di poche ore posta tweet a ripetizione e senza soluzione di continuità. Resta uno dei canali privilegiati a cui accedere per ricercare notizie o per seguire le più importanti dinamiche aziendali del momento.

Il fenomeno Twitter visto dall’Italia

Anche in Italia questo sistema di micro blogging, che in un primo momento non era decollato, ha preso sempre più piede, sia tra i giovani che per le aziende e per chi lavoro sui social. Per molti il limite di Twitter è sempre stato legato alla forma e alla sua peculiarità legata ai 140 caratteri. Diciamo che bisogna prendere confidenza con questa sua natura, rapida e concisa e che dopo un po’ di tempo risulta anzi essere uno delle carte vincenti e distintive di Twitter.

L’utilizzo di Twitter per imprese e altre tipologie aziendali

Molte imprese hanno imparato in questi anni ad utilizzarlo e ad amarlo. Questo social infatti risulta molto utile per chi deve proporre un servizio specifico. È pratico, è veloce e non ha limiti di network, a differenza di Facebook e del suo utilizzo aziendale che diventa sempre più regolamentato e frammentario. Utile per lavorare, divertente e stimolante per chi invece vuole svagarsi, eppure questa natura duale pare aver creato una crisi di identità a questo social network e a chi ne fa utilizzo.

Probabilmente dopo uno sprint iniziale per Twitter è arrivato ora il momento di fare qualcosa di più e fare un piccolo balzo a livello di investimento.

Potrebbe succedere quello che è già accaduto a Facebook con la sponsorizzazione delle pagine, questo consentirebbe all’azienda di capitalizzare la base dei milioni di utenti applicando un semplice pulsante di “acquisto”. I primi test sono già stati effettuati con la partnership di Stripe, e questo tentativo sperimentale potrebbe diventare la procedura e il successivo passo dovrebbe essere quello di una conversione economica del social. La speranza è che Twitter non diverti un altro centro commerciale online, cosa che potrebbe snaturare la sua natura informativa e peculiare iniziale. Il tentativo di far diventare Twitter un altro Facebook è un rischio che bisognerebbe evitare, visto che gli utenti Twitter sono molto diversi, ma modificare l’algoritmo significa cambiare in qualche misura il modo in cui i feed appariranno sulla home degli utenti. Alcuni sostengono invece che cambiare l’interfaccia potrebbe giovare al social. Specialmente per i nuovi utenti che hanno dimestichezza con altri social network, ma che spesso incontrano difficoltà con le procedure di Twitter.

Considerazioni finali su Twitter e sui social 2.0

Abbiamo analizzato e preso come esempio quello di Twitter, ma potremmo prendere come modello anche altre piattaforme come ad esempio Twitch.tv che nonostante abbia avuto un impatto differente, è considerata una piattaforma di streaming video per appassionati di giochi, cosplayer e via dicendo, che costituiscono una comunità globale in piena regola. Il tema del gioco online è stato più volte affrontato, discusso e analizzato, anche per via dell’hype legato alle realtà dei cosiddetti casinò online di ultima generazione. Per quanto riguarda invece il discorso di Twitter solo il tempo ci dirà come i cambiamenti influenzeranno gli utenti, la massa critica e il futuro di questa importante azienda e di conseguenza anche in termini di piattaforma di micro blogging o social network, se preferite questa declinazione.  

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Redazione PL