Cronaca di Palermo

Sgominato grosso giro di droga a Palermo, 8 arresti a Brancaccio: contatti con un trafficante algerino

Individuata e sgominata un’organizzazione dedita al traffico di droga a Palermo. Nella giornata di ieri la Polizia di Stato, su delega della Procura della Repubblica – DDA- di Palermo, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 8 indagati. Il provvedimento del gip di Palermo arriva nell’ambito di un’articolata attività d’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, avviata nel 2019. 

Otto arresti a Brancaccio

Il personale della locale Squadra Mobile ha eseguito le misure di custodia cautelare in carcere a carico dei seguenti indagati, ritenuti gravemente indiziati del reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (art. 74 legge sugli stupefacenti). Uno aveva già condanne con precedenti per associazione di stampo mafioso in quanto facente parte del mandamento di Brancaccio: 

  • T.R.  di anni 54
  • L.A.  di anni 62
  • C.E.  di anni 41 (già detenuto)
  • D.G.  di anni 56
  • L. A. di anni 55

La medesima ordinanza ha inoltre disposto la misura cautelare a carico dei seguenti indagati gravemente indiziati di vendita di sostanze stupefacenti (art. 73 legge sugli stupefacenti): 

  • Y.L.  di anni 53 Custodia cautelare in carcere
  • U.G.  di anni 35 Custodia cautelare in carcere
  • E.A.  di anni 57 (già detenuto) Arresti domiciliari

Sgominato grosso giro di droga a Palermo

L’attività d’indagine, realizzata mediante attività tecnica, ha permesso di ricostruire l’operatività di un consolidato gruppo criminale, con base operativa in un parcheggio nel quartiere Brancaccio, dedito all’importazione di ingenti quantitativi di hashish e al relativo smercio nel capoluogo.  

Nell’agosto 2020 le progressioni investigative, coordinate dalla locale Procura della Repubblica – DDA, hanno consentito, a riscontro dell’attività di traffico di stupefacente, di procedere al sequestro di una partita di hashish pari a 105 Kg, trasportata da un corriere campano a Palermo. 

La droga dal Marocco

Nel corso delle attività d’indagine si è consolidato, in proposito, l’obiettivo del gruppo criminale, attraverso l’impulso dei promotori del sodalizio, di avviare un florido canale di approvvigionamento di hashish, per il tramite di un trafficante internazionale di origine algerina, dalla Spagna verso il capoluogo siciliano, anche attraverso l’intermediazione di trafficanti napoletani. 

L’asse di approvvigionamento dello stupefacente, proveniente dal Marocco, tra la Spagna e l’Italia avrebbe garantito al sodalizio di realizzare un sistema abituale di rifornimento di grossi volumi di hashish di ottima qualità con prezzi concorrenziali anche al fine di affrancarsi dagli usuali e storici canali di importazioni di hashish, assumendo in tal modo una posizione di supremazia nel “mercato illecito”. 

A dimostrazione dei volumi d’affari gestiti si evidenzia che l’offerta fatta agli acquirenti palermitani era di una prima fornitura pari a 3 tonnellate di hashish con pagamento in acconto di 2 milioni di euro. In proposito è emerso che al fine di definire le relative trattative, nonché per pianificare le attività illecite, il fornitore straniero giungeva appositamente a Palermo, trattenendosi per una giornata con gli esponenti del sodalizio locali.  

Trafficante arrestato a Caserta

Nel corso delle operazioni esecutive 5 degli indagati sono stati tratti in arresto a Palermo, mentre il noto trafficante straniero di origine algerina è stato rintracciato e arrestato in provincia di Caserta, con la collaborazione della Squadra Mobile partenopea. Gli agenti lo hanno trovato in possesso di una pistola semiautomatica, marca Beretta cal7.65, provento furto consumato in provincia di Caserta.  

Nel corso delle indagini è emerso che il trafficante algerino ha sempre mantenuto un tenore di vita molto elevato nei suoi spostamenti in Sicilia e in Campania e che era solito spostarsi tra la Spagna e il capoluogo campano. A seguito di accertamenti patrimoniali sul nucleo familiare di un indagato e di una constatata sproporzione tra redditi dichiarati ed acquisti, si eseguiva il decreto di sequestro preventivo disposto dal GIP di due appartamenti. 

L’odierno provvedimento, emesso dal G.I.P. di Palermo sulla base delle risultanze investigative condotte dalla Polizia di Stato e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, si basano, allo stato, sui gravi indizi di colpevolezza, significando che le piene responsabilità penali per i fatti indicati saranno accertati in sede di giudizio e che pertanto al momento tutti gli indagati devono considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva. 

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Redazione PL