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Torture in Questura, arrestati cinque poliziotti: “Usavano i fermati come straccio per pulire l’urina”

Sono finiti agli arresti domiciliari cinque poliziotti. Un ispettore e quattro agenti che, all’epoca dei fatti, prestavano servizio a Verona, Nucleo Volanti, la sezione che pattuglia giorno e notte il territorio. Le accuse sono, a vario titolo, di tortura, lesioni aggravate, peculato, rifiuto ed omissione di atti di ufficio.

Secondo quanto emerso, i poliziotti si sarebbero resi responsabili a vario titolo di atti di violenza nei confronti di persone sottoposte alla loro custodia. I cinque arrestati, inoltre, avrebbero anche truccato alcuni verbali. È stata la stessa Squadra Mobile di Verona, per otto mesi, a condurre le indagini. Secondo le accuse i cinque hanno commesso atti gravemente lesivi della dignità delle persone sottoposte ad accertamenti di polizia. Soprattutto stranieri e senzatetto

“Uno schiaffo così vigoroso da fargli perdere i sensi per alcuni minuti”

L’inchiesta della Procura è partita grazie ad una intercettazione telefonica, compiuta nell’ambito di un’altra indagine, in cui un agente si vantava di aver “messo al suo posto” una persona fermata dandogli due schiaffi. Tanti gli episodi di violenza. Nell’ordinanza si legge che in un caso un agente ha sferrato al volto di uno dei fermati uno schiaffo così “vigoroso da fargli perdere i sensi per alcuni minuti”. Un altro si vantava con la fidanzata dicendo: “M… che pigna che gli ho dato. Ho detto vabbè, oggi le devi prendere anche da me!. Poi gli abbiano tirato due, tre schiaffi a testa, no, ma così, giusto per…”. In altri casi, poi, oltre alle botte e agli insulti razzisti e xenofobi, gli agenti hanno infierito utilizzando anche lo spray al peperoncino. “Ti spruzzo nel c…o”, minacciava l’ispettore arrestato davanti ai colleghi.

Una vittima trattata da poliziotti come uno “straccio da pavimento”

In uno dei casi di violenza, due poliziotti sono accusati non solo di aver picchiato una persona sottoposta a fermo di identificazione ma anche di averla costretto a urinare nella stanza. Lo scrive il Gip di Verona nell’ordinanza di arresto,  sottolineando che “gli stessi l’hanno poi l’hanno spinta in un angolo facendola cadere a terra e usandola «come uno straccio per pulire il pavimento”. La questura ha sottolineato che si tratta di sette casi isolati, documentati attraverso intercettazioni audio e video all’interno degli stessi uffici di polizia. Le stesse fonti sottolineano, inoltre, quanto la stessa Polizia si sia spesa per individuare al suo interno i responsabili dei fatti. L’indagine, si rileva, “non è nata da pressioni dell’opinione pubblica o da filmati postati in rete”.

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Redazione PL