“Ti faccio fare la fine di Paolo Taormina”. Sarebbe stata questa la frase pronunciata da un bambino di 9 anni che frequenta la scuola “Giovanni Falcone” nel quartiere Zen di Palermo. Una frase che fa tremare i polsi e che suscita tante riflessioni. A rendere noto l’episodio è stato proprio un insegnante dell’istituto nel corso del sit-in che ieri sera si è tenuto davanti alla Prefettura, dove si è fermato il corteo di mille persone che ha sfilato in una marcia silenziosa per dire basta alla violenza.
“Amo il mio lavoro, io provengo dallo Zen ma ormai nel quartiere il tasso di criminalità è fuori controllo – ha detto l’insegnante parlando al microfono -. Aiutateci, da soli non ce la possiamo fare. La metà dei bambini tenta ogni giorno di scappare dalla scuola o non si presenta affatto. C’è una situazione insostenibile. Aiutateci”.
La “marcia silenziosa per fare rumore”, organizzata da Cgil, Cisl, Uil e Acli dopo l’omicidio di Paolo Taormina e alla quale hanno aderito anche associazioni di categoria, come Confcommercio, ha visto un migliaio di persone circa scendere in piazza. Tra i partecipanti anche molti familiari di ragazzi brutalmente uccisi, come le tre vittime di Monreale dell’aprile scorso.
I sindacati dicono “basta alla violenza cittadina e al degrado sociale che sta soffocando la città ormai allo sbando”. Tanti gli striscioni, alcuni con le foto delle vittime, e tanti ragazzi che hanno preso parte con cartelli recanti messaggi contro la violenza.
“È giunto il momento di reagire concretamente e insieme. Servono azioni immediate per l’ordine pubblico, il disagio e le fragilità sociali, per la sicurezza dei cittadini, prevenzione e controllo. Regna il caos che si insinua nelle assenze come quella delle istituzioni, dei punti di riferimento, della coscienza civile e del rispetto per la vita”, hanno dichiarato i segretari generali Cgil e Cisl Palermo Mario Ridulfo e Federica Badami, il segretario regionale Uil Sicilia e Area Vasta Ignazio Baudo e il presidente Acli Palermo Francesco Todaro.
Intanto, davanti al pub “O scrusciu” della famiglia Taormina continua il via vai di persone che sostano commentando il delitto e lasciando un fiore per Paolo.