Terremoto INPS, scoperti nuovi fondi perduti: hai diritto a un’integrazione della pensione | La minima sale a 735€

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Buone notizie per molti pensionati che riceveranno somme in più non previste. Che cosa sta succedendo e a quanto ammontano. 

Il sistema pensionistico italiano si basa su un modello contributivo, con l’obiettivo di garantire una pensione ai lavoratori al termine della loro vita lavorativa. I contributi versati durante l’attività lavorativa costituiscono la base per il calcolo dell’assegno pensionistico futuro.

Un’importante parentesi nel sistema previdenziale è stata rappresentata da “Quota 100“, una misura introdotta nel 2019 e terminata nel 2021. Questa consentiva il pensionamento anticipato al raggiungimento di almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi totali, con l’obiettivo di offrire maggiore flessibilità in uscita dal mondo del lavoro.

Oggi, il sistema pensionistico è tornato alle regole precedenti a Quota 100, con requisiti di età e contributivi più stringenti per la pensione anticipata e di vecchiaia. Tuttavia, il dibattito sulla flessibilità pensionistica rimane aperto, con diverse proposte in discussione per eventuali future modifiche.

Il sistema pensionistico italiano è in continua evoluzione, cercando di bilanciare la sostenibilità finanziaria con le esigenze dei lavoratori e dei pensionati. Le riforme passate e le discussioni attuali testimoniano la complessità di questa materia e la necessità di trovare soluzioni che guardino al futuro del paese.

Le pensioni minime

Le pensioni minime rappresentano un livello di sussistenza garantito dallo Stato italiano ai pensionati che, in base ai contributi versati durante la loro vita lavorativa, riceverebbero un assegno pensionistico inferiore a una soglia stabilita dalla legge. Questa misura ha lo scopo di contrastare la povertà e assicurare un reddito dignitoso a chi ha avuto carriere lavorative discontinue o con retribuzioni basse.

L’importo delle pensioni minime viene periodicamente rivalutato per adeguarlo al costo della vita e garantire che mantenga il suo potere d’acquisto nel tempo. L’integrazione al trattamento minimo, così viene definita la prestazione aggiuntiva erogata per raggiungere la soglia minima, è finanziata dalla fiscalità generale e rappresenta un importante strumento di welfare nel sistema previdenziale italiano.

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Arrivare a 735 euro

Attualmente, la pensione minima in Italia ammonta a 597,22 euro mensili, cifra che viene annualmente aggiornata in base al costo della vita. I pensionati con un assegno inferiore possono richiedere un’integrazione al trattamento minimo tramite il sito INPS, patronati o numero verde, purché abbiano versato almeno un contributo settimanale entro il 31 dicembre 1995. Chi ha iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996, rientrando nel sistema contributivo puro, non ha diritto a tale integrazione.

Oltre all’integrazione al minimo, al compimento dei 70 anni è previsto un ulteriore beneficio: l’incremento al milione. Questa misura, introdotta nel 2001, consente un aumento aggiuntivo di 136,44 euro al mese, portando l’importo pensionistico a circa 735 euro per tredici mensilità. Entrambi gli strumenti mirano a garantire una maggiore protezione economica per i pensionati con redditi più bassi.