TARI, finisce l’incubo per sempre: non devi più pagarla | Il governo si gioca l’asso monnezza

TARI - fonte pexels - palermolive.it

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Una tassa che tutti devono pagare, ma c’è un’eccezione, se anche tu sei in questa situazione sei esente

La Tari, tassa destinata alla copertura del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, è generalmente a carico di chi utilizza l’immobile. In caso di casa in affitto, quindi, il pagamento grava sull’inquilino. Tuttavia, non si tratta di una regola assoluta: il contratto di locazione e la sua durata rappresentano due elementi fondamentali per determinare chi è effettivamente obbligato a pagare la tassa.

La normativa vigente stabilisce che l’inquilino è tenuto al pagamento della Tari solo se il contratto di affitto ha una durata superiore ai sei mesi. Se, invece, il contratto è inferiore o uguale a sei mesi, il pagamento della tassa resta in capo al proprietario dell’immobile. Questo principio si basa sulla presunzione che un soggiorno breve non comporti un effettivo trasferimento della responsabilità per la produzione dei rifiuti.

Per i contratti di locazione di lunga durata, come quelli quadriennali o 4+4, l’obbligo di pagamento della Tari ricade sin da subito sull’inquilino, anche se la sua permanenza nell’immobile inizia in corso d’anno o si protrae per soli pochi mesi del primo anno. Questo perché ciò che conta non è il tempo effettivo di permanenza, ma la durata prevista dal contratto stipulato tra le parti.

Secondo il principio generale stabilito dall’articolo 10 del Decreto Legge 35/2013, la Tarideve essere pagata da chiunque possieda o detenga locali suscettibili di produrre rifiuti urbani. In parole semplici, il soggetto che utilizza concretamente l’immobile è tenuto al pagamento della tassa, indipendentemente dalla residenza. Anche chi non ha stabilito la propria residenza nell’immobile ma lo utilizza, è obbligato a versare la Tari.

Proprietario e inquilino: responsabilità separate

Se l’inquilino non paga la Tari, il Comune non può rivalersi sul proprietario dell’immobile. Infatti, il proprietario non è considerato coobbligato nel versamento della tassa. L’unico soggetto responsabile è l’utilizzatore dell’immobile. In caso di mancato pagamento, l’avviso e le eventuali sanzioni saranno notificati direttamente all’inquilino, senza coinvolgere il titolare della proprietà.

Talvolta nei contratti di locazione viene stabilito che la Tari sia a carico del proprietario, magari con un aumento del canone di locazione. Tuttavia, per il Comune tali accordi non hanno alcun valore. Ai fini fiscali, il soggetto obbligato resta sempre colui che utilizza l’immobile, e dunque, in presenza di un contratto superiore ai sei mesi, l’inquilino deve provvedere personalmente al versamento.

TARI - fonte pexels - palermolive.it
TARI – fonte pexels – palermolive.it

Come funziona la ripartizione in caso di più inquilini

Nel caso in cui l’immobile sia abitato da più inquilini, il pagamento della Tari deve essere suddiviso tra loro in parti uguali, salvo diverso accordo interno. Ogni occupante, quindi, è obbligato a corrispondere la propria quota della tassa, in proporzione all’utilizzo dell’immobile. Anche in questo caso, il Comune si rivolge direttamente agli utilizzatori senza coinvolgere il proprietario.

In definitiva, la regola generale è chiara: chi utilizza l’immobile deve pagare la Tari, purché il contratto di locazione superi i sei mesi. Il proprietario dell’immobile resta estraneo agli obblighi fiscali derivanti dall’utilizzo della casa da parte di terzi. È quindi fondamentale che inquilini e locatori conoscano bene i propri diritti e doveri per evitare spiacevoli sorprese.