Supermercato, arriva la tassa di Pasqua: con la nuova imposta il pranzo della domenica ti costerà come da Cracco

Tassa di Pasqua - fonte pexels - palermolive.it
Organizzare un pranzo per la Pasqua quest’anno sarà più caro di sempre, tutti i prodotti subiranno un rincaro
Il pranzo di Pasqua, da sempre momento di festa e convivialità, nel 2025 si trasforma in una voce di spesa sempre più rilevante per le famiglie italiane. Secondo i dati diffusi dal Centro di ricerca sui consumi (Crc), la spesa complessiva per i generi alimentari pasquali supera i 2 miliardi di euro, con un incremento di circa 100 milioni rispetto all’anno precedente. L’aumento coinvolge tutti i principali prodotti della tradizione, dalla carne alle verdure, dai dolci alle bevande, rendendo la festa meno accessibile a molte famiglie.
Chi si è recato al supermercato nelle settimane precedenti la festività ha già avuto un assaggio della tendenza: prodotti tradizionali sempre più cari e scaffali talvolta meno forniti. Il fenomeno è particolarmente visibile nelle grandi città, dove l’offerta si concentra nei centri commerciali e le famiglie cercano di anticipare la spesa per evitare ulteriori rincari. Tuttavia, anche nelle piccole realtà si registra un generale aumento dei prezzi che colpisce trasversalmente tutti i comparti.
I dati raccolti dal Crc indicano che il burro è il prodotto che ha subito l’aumento più significativo, con un rincaro medio del 19,7% rispetto al 2024. Subito dopo segue il caffè macinato, che costa il 19,5% in più, a testimonianza di un aumento che non risparmia neppure i consumi quotidiani. Gli aumenti riguardano anche le bevande analcoliche, i vegetali freschi e le uova, mentre la carne – elemento centrale del menù pasquale – segna un incremento che varia dall’8% della carne di agnello al 4% circa della carne bovina.
I dolci, simbolo della festa, rappresentano forse il caso più emblematico del caro-prezzi. Le uova di cioccolato, specialmente quelle industriali e brandizzate, toccano aumenti del 20% e, in alcuni casi, superano gli 80 euro al chilo. Anche le colombe artigianali e confezionate sono diventate beni quasi di lusso, portando molti consumatori a optare per versioni più economiche o a ridurre le quantità acquistate. Il clima di incertezza e la ricerca del risparmio influenzano così anche le scelte gastronomiche delle famiglie.
Le cause di una crisi globale
Dietro questi aumenti si celano dinamiche complesse, che vanno ben oltre la festività. I rincari di burro, cacao e caffè sono il risultato di una crisi produttiva globale, alimentata da condizioni climatiche sfavorevoli, instabilità dei mercati e domanda in crescita. Le difficoltà nel reperire alcune materie prime fondamentali per la produzione alimentare hanno generato un effetto a catena che si riflette inevitabilmente sul carrello della spesa.
Il settore agricolo, già messo a dura prova dagli eventi climatici estremi e da una crescente difficoltà nella gestione delle coltivazioni, è uno dei principali protagonisti di questa fase delicata. Le rese produttive sono in calo, mentre i costi legati all’energia, ai fertilizzanti e ai trasporti continuano a salire. A rendere ancora più incerto il quadro ci pensano le tensioni geopolitiche e il possibile ritorno di dazi e restrizioni commerciali, che complicano ulteriormente l’importazione di prodotti strategici.
Una festa che riflette le tensioni economiche
La Pasqua, così come le altre festività recenti, diventa lo specchio di un sistema economico in trasformazione. Le difficoltà delle famiglie nel sostenere i costi di un semplice pranzo festivo raccontano di un disagio diffuso e crescente. In un momento in cui il potere d’acquisto si erode e la fiducia nei consumi cala, anche le celebrazioni familiari diventano un’occasione per riflettere sul presente e sul futuro dell’economia domestica.
Se la situazione attuale non sembra destinata a migliorare nel breve periodo, appare sempre più urgente un intervento strutturale che miri a sostenere le filiere produttive, a rafforzare il sistema agricolo e a proteggere il potere d’acquisto delle famiglie. Solo così le feste potranno tornare ad essere un momento di serenità e condivisione, piuttosto che una fonte di stress economico. Pasqua 2025, con i suoi costi esorbitanti, lancia un messaggio chiaro: senza un cambiamento di rotta, anche le tradizioni rischiano di perdere il loro significato.