Economia

Superbonus, modifiche in vista col nuovo governo: “Non è equo”

Modifiche in vista per il Superbonus. Ad annunciarlo è il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, presentando la Nadef in audizione a Montecitorio. “Sarà rivisto in modo selettivo – ha dichiarato – perché il governo non ritiene equo destinare una così ingente massa di risorse a una limitatissima fetta dei cittadini, in modo indistinto per reddito e per prima o seconda casa. Potevano essere usate in altro modo”.

“Non sottovaluto il contributo che ha dato la misura in una fase particolarmente critica dell’economica – ha aggiunto -. Ma è tempo per una riflessione comune“.

Superbonus, verso la modifica della misura

Stando a quanto annunciato dal ministro Giorgetti, “sarà assicurata un’adeguata fase transitoria per evitare di ingarbugliare ancora di più la situazione”. Al momento sono diverse le ipotesi al vaglio.

Le criticità presentate dal Superbonus sono note da tempo, a partire dalle varie irregolarità denunciate e dalla spinosa questione della cessione dei crediti. Il ministro dell’Economia parla anche di “rilevanti maggiori oneri” rispetto alle stime. “L’incremento, sulla base delle informazioni al primo settembre – afferma – segnala uno scostamento complessivo di 37,8 miliardi sull’intero periodo di previsione”.

Per il periodo dal 2023 al 2026 questi oneri si ripercuotono sulle previsioni relative alle imposte dirette. Giorgetti parla di una cifra tra gli 8 e i 10 miliardi all’anno, “che potrebbe pregiudicare l’adozione di altre tipologie di intervento”.

Una possibile soluzione si intravede nello sfruttamento del Repower Eu, quando sarà approvato. Si ipotizza “una grande operazione simile al 110% per gli edifici pubblici”. Si parla, dunque, “dirottare tutta l’offerta che c’è nell’edilizia per mettere in condizioni di risparmio energetico tutta una serie di edifici pubblici”.

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Redazione PL