Temporale record, Palermo tappezzata di striscioni contro Orlando

Tempi duri per Leoluca Orlando che, dopo la classifica deficitaria sul grandimento a Palermo, deve fare i conti con il malcontento sempre più crescente portato dal temporale record (150 mm di pioggia caduti in poche ore) che ha prodotto danni a macchine, strade, negozi e box mettendo a rischio la vita di diversi cittadini. La città che si sta gradualmente riprendendo dal colpo subito ha espresso tutta la sua rabbia ed il suo dissenso sulla gestione della città ed a farne le spese, ovviamente, è stato il primo cittadino, divenuto bersaglio di diversi striscioni di protesta che sono apparsi in luoghi diversi del capoluogo siciliano.

LA NOTA FACEBOOK E GLI STRISCIONI CONTRO ORLANDO

Diversi striscioni contro Leoluca Orlando sono apparsi, nella notte, a Palermo. “Palermo non può permettersi una pioggia nonostante il pizzo di ZTL e strisce blu“, si legge al Politeama. I messaggi sono stati affissi anche a Piazza Pretoria e sul cancello del teatro Massimo e, gli scritti, sintetizzano perfettamente il malcontento che serpeggia in città: davanti alla fontana, lo striscione recitava “Palermo merita di meglio, Orlando dimettiti“, mentre al Massimo diceva: “Una città ostaggio di una sinistra tutta ‘diritti’, ‘umanità’ e ipocrisia“. Su un cavalcavia di viale Regione, invece, si ironizzava sulla Ztl: “Dal 15 luglio la ZTL è estesa a gondole, motoscafi, gommoni”.

L’azione è stata “rivendicata” dalla pagina Facebook “Palermo merita di meglio” che, attraverso una nota, ha chiarito la sua posizione:

“Chi pagherà i danni delle auto investite dai torrenti? E perché Orlando non ammette le proprie responsabilità invece di tirare fuori improbabili dati del 1790? Chiediamo le dimissioni di un sindaco evidentemente oberato dal problema dei migranti al punto di scordarsi della città: parta per l’Africa, avvii una missione di autodeterminazione dei popoli e saremo lieti di contribuire, ma la smetta di arrampicarsi sugli specchi che riflettono la realtà impietosa di una città che affonda non solo metaforicamente. Non vogliamo più restare ad aspettare la prossima tragedia annunciata, le prossime omelie buoniste mentre in nostri giovani emigrano da una città che offre solo cantieri decennali che assieme a Ztl ed assenza di opportunità lavorative bloccano ogni crescita economica della nostra città. Non siamo più disposti a sopportare questo stato di cose e ci faremo sentire”.

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Published by
Andrea Mari