Cronaca di Palermo

Strage di Altavilla e il delirio mistico di Barreca, “Provò a riparare l’auto con le preghiere”

Giovanni Barreca, poche ore dopo il delitto, provò a riparare l’auto con l’imposizione delle mani e delle preghiere.

Così avrebbe raccontato al suo avvocato Giancarlo Barracato, nel carcere dove è attualmente detenuto con l’accusa di aver ucciso, in concorso con la coppia palermitana e la figlia 17enne, la moglie Antonella Salamone e i due figli Kevin ed Emanuel di 16 e 5 anni. 

Barreca cercò di riparare l’auto con l’imposizione delle mani

Barreca sarà sottoposto a perizia psichiatrica, dopo una prima consulenza effettuata anche dalla nota criminologa Roberta Bruzzone, alla luce degli ultimi dettagli che confermerebbero il “delirio mistico”. Secondo quanto emerso dal racconto, l’uomo avrebbe dormito nella sua auto per dodici ore. Quando provò a far ripartire la macchina, cercò di ripararla con l’imposizione delle mani sul cofano e recitando alcune preghiere

La 17enne di Altavilla personaggio chiave: prima di Pasqua sarà interrogata dai giudici

Nelle prime ore dopo il massacro di Altavilla, la 17enne sopravvissuta alla strage è apparsa come una vittima scampata per miracolo alla furia dei riti che avevano provocato la morte di tre persone. Ma successivamente la posizione della figlia si Barreca si è via via fatta sempre più complicata, al punto che adesso è rinchiusa in una sezione di un carcere femminile fuori dalla Sicilia. La ragazza è diventata una figura centrale dell’inchiesta e per questo dovrà fugare molti dubbi e contraddizioni della sua ricostruzione, per capire fino a che punto ha detto la verità su quanto accaduto in quelle ore drammatiche. Per questo la 17enne potrebbe essere interrogata  dai giudici prima di Pasqua, e per lei potrebbe arrivare l’ora della verità.

L’esame dei telefoni e delle connessioni

Comunque la vera svolta potrebbe arrivare dall’esame dei tabulati e dai telefonini e dalle tracce biologiche dei vestiti e degli indumenti intimi dei quattro indagati, oltre alle verifiche su un router da cui sono stati estratti i dati della connessione a internet utilizzata da tutta la famiglia. A breve dovrebbero arrivare anche i risultati del lavoro eseguito dagli esperti su una scheda di memoria, su una sim inserita nel modem, sull’account di gmail e su una consolle, in grado di connettersi online, sequestrati alla ragazza nella villetta degli orrori.

 

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Redazione PL