Speranza, appello alla cautela: «I dati non possono non preoccuparci»

In Italia aumentano i contagiati da Coronavirus: il bollettino di ieri, diramato dal ministero della Salute, certifica 629 nuovi positivi nel nostro Paese. Un dato in crescita che preoccupa il Governo e le autorità competenti. Sulla tematica inerente l’innalzamento della curva epidemiologica è intervenuto Roberto Speranza.

LE PAROLE DI SPERANZA

Ecco le parole, rilasciate al TG1, di Roberto Speranza, ministro della Salute del Governo guidato da Giuseppe Conte:

I dati delle ultime settimane non possono non preoccuparci. Attorno a noi ci sono Paesi con numeri ancora più significativi. In Spagna nelle ultime 24 ore oltre 3000 casi, 2500 in Francia, 1500 in Germania. I nostri 629 sono un dato migliore rispetto ad altri Paesi europei ma un dato in crescita. Dobbiamo rialzare il livello di attenzione tutti quanti perchè non possiamo assolutamente vanificare i sacrifici fatti dagli ultimi mesi dagli italiani“.

Passaggio sulla riapertura delle scuole: “Stiamo lavorando incessantemente, è una priorità assoluta, lavoriamo perchè tutte le scuole riaprano in presenza e in sicurezza la metà di settembre. Stiamo investendo su nuove risorse umane, su risorse strumentali e io in modo particolare sto lavorando per creare un nuovo rapporto organico, strutturato e costante tra sanità e scuola, non possiamo assolutamente lasciare i nostri insegnanti e presidi da soli ad affrontare questa vicenda“.

Appello ai giovani: “In queste ore sappiano usare tutta la cautela possibile. Io capisco che c’è dopo tanti mesi di lockdown la volontà di ricominciare a uscire, di vivere il più possibile l’esistenza durante queste settimane estive. Ma se loro contagiano i loro genitori e nonni rischiano di produrre un danno reale. Al momento abbiamo lasciato tre regole fondamentali vigenti, che valgono per i giovani ma anche per gli altri: usare la mascherina, il distanziamento di almeno un metro e lavare frequentemente le mani. Sono queste le tre regole decisive che ci possono mettere nelle condizioni di gestire questa fase di convivenza con il virus. E’ fondamentale che vengano rispettate da tutti“.

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Redazione PL