Dall'Italia

Sparò al ladro che ora è libero, mentre lui, condannato, va in carcere

Si aprono le porte del carcere per Walter Onichini, il macellaio veneto che dopo avere sorpreso in casa sua, nel Padovano, un ladro, gli sparò ferendolo gravemente. La Cassazione adesso ha confermato per lui la sentenza di 4 anni e 11 mesi per tentato omicidio. Una condanna che già gli era stata inflitta in primo e secondo grado. Davvero un duro colpo per quest’’uomo che nel luglio del 2013 sparò a un ladro che, penetrato nel cortile di casa sua, gli stava rubando la macchina. Il malvivente, il 30enne albanese Elson Ndreca, in quella occasione era rimasto ferito in modo grave. Nelle scorse ore Onichini è stato arrestato dai carabinieri che lo hanno raggiunto nella sua nuova abitazione di Camponogara, in provincia di Venezia, per condurlo in carcere su ordine del Tribunale.

SENTENZA CONFERMATO IN TUTTI I GRADI DI GIUDIZIO

Onichini, insieme ai legali e alla sua famiglia, era arrivato fino al terzo grado di giudizio. Puntando su una ulteriore riduzione della pena che gli avrebbe permesso così di poter usufruire di una pena alternativa al carcere. Risparmiandogli il traumatico ingresso in cella. I giudici della Suprema Corte  invece hanno confermato in sostanza la sentenza di primo grado e di Appello condannandolo a 4 anni 10 mesi e 27 giorni di carcere. «In 5 per arrestarmi ma lui è libero» si è sfogato Onichini quando lunedì i carabinieri hanno bussato alla porta di casa per portarlo via. Il ladro, Elson Ndreca, infatti è stato condannato a tre anni e otto mesi per il furto, ma ne ha scontati solo una minima parte e ora si trova da qualche parte all’estero.

IL LADRO, LIBERO, NON È PIÙ IN ITALIA

Quindi in questa vicenda c’è anche quella che può essere considerata una beffa. Perché non può sfuggire la circostanza che a Onichini è toccata una pena molto più dura rispetto all’immigrato che ha compiuto l’azione criminale. Nel 2019, infatti, Ndreca era stato condannato a 3 anni e 8 mesi per il furto. Ma non è tutto. Lo straniero, addirittura, attualmente non è più in Italia: ha un ordine di espulsione e non può rientrare. Della pena ricevuta l’immigrato ne ha scontato solo una minima parte. L’uomo ora si trova all’estero, dove, racconta il Corriere della Sera, vive da uomo libero.

PER ONICHINI UNA SCELTA SBAGLIATA

Questa vicenda per Walter Onichini è iniziata nella notte del 22 luglio del 2013. Il macellaio, in casa insieme alla moglie e al figlio piccolo, sentì dei rumori in giardino, e vide che i ladri gli stavano rubando la macchina. A quel punto fece la scelta che gli ha cambiato la vita. Imbracciò il fucile e sparò al ladro che fuggiva colpendolo al fianco. Poi scese, caricò in auto il ladro e lo portò nei campi, abbandonandolo. La difesa dice che il ladro, Elson Ndreca, aveva minacciato Onichini con un coltello alla gola. Per questo, sostiene la difesa, il macellaio lo lasciò in strada. L’albanese venne trovato esanime da uno straniero, che lo portò in ospedale, facendo scattare l’inchiesta. «Solo chi l’ha provato sulla propria pelle può capire. In quella situazione di stress, al buio, non si può pretendere che una persona agisca in modo perfettamente razionale», ha spiegato al Corriere della sera  la moglie di Onichini, ricordando che ora l’unica speranza è che suo marito tra un anno possa chiedere i domiciliari. Come se non bastasse, in questa storia vi è anche un altro tassello che farà molto discutere. Onichini deve dare al ladro anche 25mila euro di risarcimento.

Published by
Pippo Maniscalco