La solitudine di Daniele Mondello: «66 giorni che lotto per la verità su Gioele e Viviana»

Una lunga diretta su facebook, l’ennesima. 20 minuti di sofferenza per Daniele Mondello ma anche per chi l’ha guardata. Il marito e padre di Viviana e Gioele ha detto poco durante la live. Quasi nulla. Ma quel silenzio, alternato dal suo viso contrito e dalle onde del mare, ha detto più di mille parole.

«Ogni giorno è sempre più dura andare avanti – ha scritto nel post della sua live -: avrei preferito morire io, piuttosto che piangere la mia famiglia per il resto della vita». E durante la diretta, palesemente sofferente, ha detto: «66 giorni che lotto per la verità su Gioele e Viviana. Serve pazienza».

Proprio oggi, il dj messinese ha rilasciato una lunga intervista a Libero, dove ha ribadito la sua ipotesi, che esclude categoricamente l’omicidio-suicidio:

«Mia moglie non avrebbe mai fatto del male a Gioele. Il morso del cane trovato sul suo gomito, un altro alla caviglia, fanno pensare ad una aggressione. Purtroppo lì in zona – dichiara Daniele – girano cani di grossa taglia liberi e senza microchip. Qualcuno deve aver visto o sentito qualcosa: so che quel giorno, in quella campagna, c’erano sette agricoltori che lavoravano. Lì si devono concentrare le indagini – ribadisce – oltre che a ricostruire esattamente l’incidente in galleria contro quel furgone di operai. Mia moglie ha abbandonato l’auto e scappava, qualcuno forse le ha detto qualcosa che l’ha spaventata. Non lo sappiamo ancora».

LA DEPRESSIONE DI VIVIANA

«Niente di grave – spiega il dj a Libero -. Era solo preoccupata che succedesse qualcosa a me o a Gioele. Le avevano prescritto dei farmaci ma lei li aveva presi solo un giorno, perché le davano dolori ai reni e all’utero. Ma era lucida, lo è sempre stata».

LE RICERCHE

Non si placa la rabbia del 46enne nei confronti di chi ha condotto le ricerche di Viviana e Gioele. Per l’uomo il corpo di Viviana, trovato ai piedi di un traliccio, non poteva non essere visto. E poi sul ritrovamento del figlio, trovato grazie ad una sua iniziativa e alla passione di un ex carabiniere che ha trovato il corpicino, divorato da animali, grazie all’utilizzo di un piccolo e semplice falcetto.

LA RICERCA DELLA VERITA’

«Ho poca speranza. Ma ho il diritto di sapere cosa è successo – continua Daniele -. La mia sarà una battaglia lunga. Forse mi aiuteranno le immagini dei satelliti militari. O forse il sussulto di chi sa e ha deciso di tacere. Capiremo un giorno perché Viviana viene rinvenuta a un chilometro da Gioele, senza un calzino e con una sola scarpa indossata?».

LA SOLITUDINE DI DANIELE

Troppo fresca la ferita per poter riprendere una vita che si possa definire tale. Troppo atroce il dolore e troppo accesa la sete di giustizia e di verità del dj di Venetico. Daniele passa le sue giornate il più possibile lontano da quella casa in cui ci sono troppi ricordi che gli strappano il cuore. «Evito di dormire nel nostro appartamento di Venetico – racconta a Libero -. Io e Viviana ci siamo amati e sostenuti. Lei era una ragazza volitiva, energica, forte e tale resterà, per sempre, nei miei ricordi. Lei e Gioele sono la mia famiglia, sopravvivo solo perché sento che mi sono vicini. Mi mancano troppo. La cosa più dura per me è guardare altri bambini. In ciascuno rivedo il volto del mio Gioele. Ogni mattina mi sveglio nello stesso incubo. Dove c’era amore – conclude – oggi c’è il vuoto».

LA DIRETTA FACEBOOK DI DANIELE MONDELLO

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Redazione PL