La Procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti in merito alla morte di Simona Cinà, la ragazza di 20 anni trovata priva di vita nel fondo di una piscina all’interno di una villa in via Sant’Isidoro Monte a Bagheria nella notte tra venerdì e sabato.
La Procura ha disposto l’autopsia e autorizzato il sequestro di materiale utile a chiarire cosa sia accaduto durante la festa di laurea di due amici della vittima. Le ipotesi principali al momento sulle cause della morte della ragazza sono un malore o un incidente, ma ci sono dei punti ancora non chiari sulla vicenda. Gli invitati erano circa 80, ma al momento della tragedia erano rimasti meno di 20 ragazzi che sono stati ascoltati dai carabinieri che hanno acquisito anche alcuni filmati della festa.
“Vogliamo sapere solo cosa è successo. Vi prego, voglio solo sapere cosa è successo”, chiede in lacrime mamma Giusy, insieme al marito ed agli altri due figli, Gabriele e Roberta in una dichiarazione spontanea rilasciata in un incontro con i giornalisti avvenuto a Palermo domenica pomeriggio presso lo Studio legale Giambrone & Partners.
“Vogliamo solo chiarezza – prosegue il padre della ragazza, Luciano Cinà -. Cosa è successo a nostra figlia? Perché non è normale che c’erano solo bottiglie d’acqua, la piscina pulita. Alle 4.45 mia moglie ha chiamato perchè ancora non ci chiamava nessuno… e abbiamo sentito tutto ciò. Vogliamo capire l’alcol dov’è finito. Questa morte… mia figlia faceva surf, beach wolley, era conosciuta nel campo sportivo, dalla mattina alla sera lo sport era la sua vita. Curava il corpo, studiava, era al terzo anno di università. Noi vogliamo sapere, io esigo sapere cosa è successo a mia figlia”.
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Nella giornata di oggi è previsto l’affidamento dell’incarico dell’autopsia che con ogni probabilità sarà eseguita nella giornata di martedì al Policlinico di Palermo. La villa dove si è consumata la tragedia non è stata sequestrata.
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