Dall'Italia

Scuola, Azzolina: “La didattica a distanza non funziona più”

La scuola in presenza oggi è ripresa solamente in tre regioni in Italia: Toscana, Abruzzo e Valle d’Aosta; rientro al 50% per i ragazzi. In tutte le altre Regioni invece l’attività scolastica in classe riprenderà dal 18 gennaio al 1 febbraio in poi, fino ad allora si andrà avanti con la didattica a distanza. Tutti gli studenti, però, chiedono di poter tornare tra i banchi; per questo motivo previste oggi proteste e flash mob di ragazzi e docenti.

Intanto il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina lancia l’allarme: la didattica a distanza non può più funzionare. “Capisco la frustrazione degli studenti, ai quali viene difficile comprendere il perché non rientrano in classe. La scuola è un diritto costituzionale, se a me l’avessero tolta non sarei probabilmente qui. Nelle regioni in zona gialla tutto è aperto tranne le scuole e questo creerà profonde cicatrici. I ragazzi hanno bisogno di sfogare la loro socialità”. Le parole del ministro a Rai Radio 1

LA DAD NON FUNZIONA PIU’

I ragazzi sono arrabbiati – continua il ministro – e io sono molto preoccupata per il deflagare della dispersione scolastica. La Dad non funziona più oggi, c’è un black out della socialità”. L’Azzolina non vuole entrare in polemica con le regioni, ma chiede che la scuola non venga trattata in modo diverso rispetto alle attività produttive. “Volevamo riaprire le scuole il 9 dicembre, qualcuno ci disse no, ma le attività produttive sono partite. Il 23 dicembre si è stipulata un’intesa all’unanimità con le Regioni che hanno garantito che al 50% le scuole superiori sarebbero rientrate. E’ partito un lavoro immane nei tavoli con i prefetti e sono stati previsti molti bus in più. A inizio gennaio molti presidenti di Regione hanno detto che erano addirittura pronti a far rientrare il 75% dei ragazzi in aula. Ci sono regioni che hanno lavorato bene come la Toscana, noi al ministero abbiamo monitorato tutto, abbiamo fatto informative; il lavoro fatto dai dirigenti scolastici è stato encomiabile”. Il tema scuola sarà discusso nella riunione odierna del premier Conte e del ministro Speranza con le regioni.

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Redazione PL