SCHIFANI CONFERMA – “50.000€ ai residenti della nostra bella isola”: è ora di superare il nord | Ti sistemi a vita

mondello (Sicilia.info) - palermolive
La Sicilia lancia un piano senza precedenti per trattenere i suoi giovani: una svolta storica per il diritto allo studio.
In Sicilia c’è sempre stata una forza silenziosa che unisce le persone: l’orgoglio dell’appartenenza. Nonostante le difficoltà economiche, l’emigrazione costante e una disoccupazione giovanile che supera il 30%, l’isola continua a essere un luogo dove la famiglia, la cultura e la speranza non si spezzano.
Negli ultimi anni, però, qualcosa sta cambiando. Sempre più giovani lasciano la regione per studiare e lavorare altrove. Milano, Bologna, Roma diventano le nuove mete, mentre le università siciliane faticano a trattenere studenti. Una fuga silenziosa, motivata da sogni, ma anche dalla mancanza di alternative. Chi resta spesso si scontra con barriere economiche che rendono quasi impossibile continuare gli studi.
Eppure, tra le difficoltà, un’iniziativa concreta sembra finalmente spezzare questo meccanismo perverso. Un segnale forte, politico e sociale, che potrebbe rappresentare un vero punto di svolta per migliaia di famiglie.
In questi giorni è arrivata la conferma ufficiale di un progetto a lungo discusso: un investimento che mira a garantire l’accesso all’università anche ai meno abbienti, senza costringerli a lasciare la loro terra.
Una nuova opportunità per restare e crescere in Sicilia
La novità è di quelle che fanno rumore: fino a 50.000 euro per chi sceglie di studiare negli atenei dell’isola. È il cuore del nuovo “prestito d’onore”, fortemente voluto dalla Democrazia Cristiana e appena approvato all’Assemblea Regionale Siciliana. Il provvedimento, operativo da settembre 2025, è destinato agli studenti con ISEE inferiore a 20 mila euro, iscritti a corsi universitari in Sicilia.
Lo strumento sarà gestito dall’Irfis, l’Istituto regionale per il finanziamento alle imprese, e punta a sostenere i costi universitari con fino a 10.000 euro all’anno, per un massimo complessivo di 50.000 euro. Il tutto senza obbligo di garanzie familiari e con criteri di merito molto chiari: dal secondo anno in poi sarà necessario essere in regola con almeno il 50% dei CFU previsti.
Il commento: “Non più costretti ad andarsene per forza”
“È una vera rivoluzione culturale”, spiegano dalla Democrazia Cristiana, che ha sostenuto il progetto in ogni fase. E in effetti, per una volta, studiare in Sicilia non sarà più una rinuncia, ma una scelta piena di possibilità. Una possibilità di restare, formarsi, contribuire allo sviluppo del proprio territorio senza essere costretti a emigrare.
Il prestito rappresenta un investimento sul capitale umano dell’isola: il suo futuro. Con questo strumento, la Regione Sicilia non solo dà una risposta concreta al problema dell’accesso all’istruzione, ma prova anche a invertire la rotta dell’emigrazione universitaria.