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Scambiate in culla nel 1998: Melissa e Caterina sono “Sorelle per sempre”

Un dolore atroce può moltiplicare l’amore? La storia di Melissa Foderà e Caterina Alagna pare rispondere di sì. Oggi queste due ragazze di ventitré anni vivono una vita normale: frequentano l’università, escono con gli amici, fanno le cose tipiche dei loro anni. Eppure la loro vicenda, giovedì 16 settembre, andrà in onda su Rai Uno nella fiction “Sorelle per sempre”.

Tra Melissa e Caterina, cresciute proprio come sorelle, non c’è alcun legame di sangue. Piuttosto ad unirle è un legame d’amore, iniziato quando nel 1998 vennero alla luce nello stesso ospedale di Mazara del Vallo. Era Capodanno e nella concitazione degli eventi le due piccole, nate a quindici minuti di distanza l’una dall’altra, furono scambiate. E’ lì che per la prima volta le loro vite si incrociarono per poi ricongiungersi all’età di tre anni fra i banchi di scuola.

Melissa Foderà e Caterina Alagna

Una vita insieme

“I miei ricordi iniziano che stavo già con Caterina, giocavamo insieme. Della parte prima non ricordo niente. Rispetto ai nostri genitori, non abbiamo vissuto quel dolore, anche se giustamente siamo sempre state seguite da uno psicologo”. Così racconta Melissa Foderà a Palermo Live. Lei e Caterina non ricordano nulla dei loro primi anni di vita né di quanto accaduto, ma un giorno, a scuola, la maestra per errore consegnò Caterina alla mamma “sbagliata”, Marinella Alagna, ingannata dalla somiglianza tra le due.

Proprio quella somiglianza iniziò ad insinuare i primi dubbi. Anche Melissa, d’altronde, somigliava a Gisella Foderà. Insomma, quei sospetti sempre più forti diverranno poi una certezza davanti all’esito degli esami medici: le due piccole erano state scambiate alla nascita.

“Io ricordo il dopo – ci racconta Caterina -. Credo che sia proprio per questo che abbiamo cancellato e azzerato il tutto. Abbiamo vissuto qualcosa di talmente grande… è come se non fosse stata la nostra storia, io non ricordo niente, completamente. Ricordo il dopo, quando alle elementari ci raccontavano una storiella sulle cicogne, ma nient’altro. Conosco la storia dai racconti dei nostri genitori”.

Da due famiglie a una

Le due bambine sono dunque tornate alle rispettive famiglie biologiche. Così consigliavano gli psicologi, così decise il giudice. I ricordi di entrambe iniziano lì. “Mi hanno detto che hanno dovuto portare nella mia attuale casa tutto quello che avevo nella mia vecchia stanza – racconta Caterina -. All’inizio, credo per circa sei mesi, non vedevo neanche l’altra famiglia”.

Oggi, però, quelle famiglie vivono in simbiosi.“Siamo un’unica famiglia vera e propria – spiega Melissa -. Siamo giorno per giorno sempre insieme. Ormai collegati”.

Melissa e Caterina hanno frequentato le elementari insieme e spesso erano una a casa dell’altra. “All’inizio la consideravo come le mie cugine, perchè non capivo la situazione – ricorda Caterina -. Col passare del tempo ho iniziato a capire e distinguere. Dicevo: ‘Lei in realtà non è mia cugina, lei fa parte di me’. Anche perchè facevamo tutto insieme, capitava che lei dormisse a casa mia e io da lei. I suoi nonni io li chiamo nonni ancora oggi”.

Un legame che ha travolto l’intera famiglia. Caterina ha due sorelle più grandi, Melissa una più piccola. “Tutte e cinque ci sentiamo sorelle”, dicono entrambe all’unisono.

Un lieto fine nato dal dolore

Una storia a lieto fine che non è stata sempre facile. Soprattutto per i genitori delle due ragazze, che hanno dovuto affrontare la terribile scoperta con tutto ciò che ne è conseguito. Pensare alla bimba cresciuta per tre anni, alle prime parole, ai primi sorrisi, ai primi passi, e poi consapevolizzare che quella figlia non è la propria ma quella di qualcun altro. Al contempo pensare a tutto ciò che si è perso della figlia messa al mondo e che non potrà più essere recuperato.

“Noi non abbiamo ancora visto il film, solo le riprese. Lì è stata la prima volta in cui abbiamo visto cosa hanno passato i nostri genitori“, racconta Melissa. “Li vedevamo rivivere tutta la storia; a volte volevano piangere ma si trattenevano perchè noi eravamo accanto a loro. Pensano ad oggi, che siamo qua e siamo felici. Però per loro che lo hanno vissuto è bruttissimo. Hanno già visto il film e il primo pianto è stato inevitabile”.

Prima a casa si piangeva costantemente, non si poteva affrontare l’argomento, quindi non si poteva parlarne con l’esterno – dice Caterina -. Adesso, c’è sempre il pianto nel ricordare quell’evento che non dovrebbe capitare a nessuno, ma ci sentiamo pronti, forse perchè siamo più grandi, abbiamo capito la situazione, siamo più sereni e tranquilli. Anche se dentro, ogni volta che trattiamo l’argomento, esce sempre qualcosa, un po’ di paura o di rabbia. Però siamo tanto felici“.

Un esempio d’amore

Una fiction sulle loro vite sembrava impensabile. “Ancora oggi io non ci credo, devo ancora metabolizzare!”, dice Melissa. Ma ciò che ha spinto le ragazze a dir di sì e, di conseguenza, anche i loro genitori, è stata la volontà di trasmettere un messaggio positivo. “Abbiamo seguito tantissimo le riprese, siamo andate spesso sul set ed è stato veramente emozionante. Dopo anni di silenzio, perchè non potevamo né volevamo raccontare il tutto, adesso ci siamo aperti per dare questo esempio di famiglia allargata. Un esempio alle famiglie che spesso oggi vivono tante situazioni problematiche tra genitori e figli”, spiega Caterina.

“I primi a non volere inizialmente erano i nostri genitori, perchè avevano paura di tornare indietro e rivivere il trauma passato – dice Melissa -. Poi ne abbiamo parlato tutti insieme e io e Caterina abbiamo deciso di farlo. Non perchè ci interessi diventare famose, ma per trasmettere agli altri l’amore per la famiglia e aiutare chi magari ha un’esperienza simile alla nostra e non riesce ad andare avanti. Il concetto di famiglia per noi è importantissimo”.

“Lasciamo quello che ci è accaduto alle spalle e continuiamo ad andare avanti”. Così Caterina descrive il presente. A marzo si è laureata, Melissa indosserà la corona d’alloro a novembre. E’ la prima cosa che hanno fatto separatamente, ci raccontano, protagoniste di una storia che commuove e infonde speranza. La speranza che anche dagli avvenimenti peggiori è possibile scrivere i migliori finali.

Published by
Gina Lo Piparo