Salute e Famiglia

Sanità siciliana: ci sono altre posizioni da approfondire, tra cui Costa

Il gip di Trapani Caterina Brignone ha disposto la trasmissione degli atti relativi all’indagine sulla Sanità siciliana alla procura di Palermo, dichiarandosi incompetente. Per cui dalla prossima settimana le indagini non saranno più gestite dai pm trapanesi ma da quelli palermitani. Il giudice Brignone, per fare luce sui tanti punti oscuri di questa vicenda, ha suggerito una possibile traccia da seguire nella prosecuzione delle investigazioni. Ha indicato tre nomi sui quali svolgere approfondimenti. Tra cui quello del commissario per l’emergenza Covid, Renato Costa, presente nell’intercettazione del 15 marzo, ore 15:16, di una telefonata con Maria Letizia Di Liberti. Con argomento i dati palermitani in crescita esponenziale. Gli altri approfondimenti indicati dal gip si riferiscono a Roberto Gambino e Giuseppe Rappa, dipendenti dell’Asp di Palermo.

COSA SCRIVE IL GIP DI TRAPANI

Ma ecco cosa ha scritto la dottoressa Brignone sulla Sanità siciliana: “Vanno sicuramente meglio definite le posizioni di persone non ancora indagate, ma il cui agire sembra aver contribuito alla falsificazione di dati rilevanti. Ci si riferisce a Roberto Gambino e Giuseppe Rappa, entrambi dipendenti dell’Asp di Palermo. Ai quali la Di Liberti suole rivolgersi per ‘correggere’ taluni dati e che si dimostrano assai ‘sensibili’ all’esigenza di intervenire ove necessario per rivedere valori critici. Ci si riferisce altresì al commissario emergenza Covid-19 per la provincia di Palermo Renato Costa, consapevole della prassi di “diluire” i dati dei contagi e disposto, a fronte dell’avallo dell’assessore Razza, a concordare con essa, fornendo così un contributo morale decisivo”.

Nello specifico il gip trapanese ha precisato: “La dottoressa Di Liberti richiama il commissario Costa, al quale racconta di aver trasmesso i dati sui nuovi contagi positivi Covid-19 all’assessorere Razza, il quale ha deciso che non si possono trasmettere con quel dato (355 ) perché lo ritiene elevato. Il commissario Costa, nell’apprendere la decisione dell’assessore Razza, concorda con la Di Liberti il suggerimento di quest’ultima nel comunicare al ministero non più di 285-295 casi positivi e di rinviare la trasmissione dei rimanenti contagiati, spostandoli al giorno successivo”. Il commissario Costa ha replicato dichiarando all’Adnkronos: “Assurdo, io non decidevo nulla sui numeri».

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Pippo Maniscalco