Dall'Italia

Salvini: “Reintrodurre la leva militare obbligatoria, insegnerebbe educazione e rigore ai giovani”

Salvini vorrebbe reintrodurre la leva militare obbligatoria. Quante volte i giovani hanno sentito dire a parenti o familiari più anziani, “ah, se ritornasse la leva obbligatoria”. Ecco per il leader della Lega, se dovesse riuscire a vincere il centrodestra le prossime elezioni del 25 settembre, non sarebbe una narrazione irrealistica, ma una pura realtà. O almeno una proposta.

“Adesso purtroppo qualche genitore se arriva il figliolo a casa con la nota vanno a chiedere conto alla maestra, c’è un po’ da insegnare rispetto ed educazione. Lo dico in terra di alpini, anche reintrodurre un anno di servizio militare e servizio civile per i nostri ragazzi un po’ di educazione lo reintrodurrebbe nel nostro paese”. Queste le recenti parole di Matteo Salvini durante un comizio a Pinzolo in Trentino Alto-Adige. 

Non è la prima volta che il capo del Carroccio ha dichiarato tali parole in tema di formazione giovanile. Sempre nello stesso comizio in vista delle elezioni nazionali Salvini ha aggiunto: “Il servizio militare è solo temporaneamente sospeso, basta sistemare qualche caserma. Penso che sarebbe un anno ben speso per queste ragazze e questi ragazzi”. 

Salvini: “Reintrodurre la leva militare obbligatoria”. Non tutti però sono d’accordo

Ovviamente la posizione e le dichiarazioni di Matteo Salvini hanno scatenato i politici e le piazze virtuali dei social. A giudicare la leva addirittura controproducente è anche Antonio Nicolosi, segretario generale del sindacato dell’Arma dei carabinieri (Unarma), che ha parlato di “un palliativo che non risolverebbe i problemi del comparto difesa italiano: arruolare giovani impreparati rischia – fa notare – di creare complicazioni organizzative nei Comandi in un momento delicato per la difesa internazionale”. 

E aggiunge: “l’introduzione di adolescenti da formare rappresenterebbe un’iniezione d’aria fresca nelle Forze Armate, oggi sottorganico e stressate”, per Nicolosi è altresì “importante puntare sulla qualità, sulle competenze e sulla preparazione per risolvere i problemi del comparto militare, non solo sulla quantità di personale”.

 

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Alessandro Morana