Revisione auto, devi allegare il COC per passarla, non basta il libretto: lo stanno chiedendo a tutti | Altri 100€ in Motorizzazione

Libretto auto - fonte sicurmil - palermolive.it

Libretto auto - fonte sicurmil - palermolive.it

Certificato di Conformità auto: cos’è e perché è fondamentale per importare un veicolo

Quando si acquista un’auto all’estero con l’intenzione di immatricolarla in Italia, uno dei documenti indispensabili da possedere è il Certificato di Conformità, noto anche con l’acronimo COC. Questo certificato rappresenta la garanzia ufficiale che il veicolo rispetta tutti i requisiti tecnici e ambientali imposti dalla normativa dell’Unione Europea. Senza di esso, l’iter burocratico per la registrazione del veicolo potrebbe diventare lungo e complesso.

Il COC è un documento redatto dal costruttore del veicolo che certifica che il mezzo è conforme al tipo omologato secondo le direttive comunitarie europee. È rilasciato al momento della produzione del veicolo ed è valido in tutti i Paesi membri dell’UE. Questo certificato attesta che l’auto è stata costruita secondo specifiche tecniche approvate e può quindi circolare liberamente all’interno dell’Unione. Contiene numerose informazioni tecniche tra cui il numero di telaio, la cilindrata, il tipo di alimentazione e le emissioni di CO₂.

Per immatricolare in Italia un’auto acquistata all’estero, il Certificato di Conformità è un requisito indispensabile. Serve all’ufficio della Motorizzazione Civile per compilare correttamente la Carta di Circolazione e verificare che il veicolo sia omologato secondo gli standard europei. In mancanza del COC, la procedura si complica e può richiedere ulteriori verifiche tecniche e documenti, con un conseguente allungamento dei tempi e aumento dei costi.

Il certificato è utile non solo per chi importa un veicolo, ma anche per chi intende venderlo in un altro Paese europeo. Averlo a disposizione agevola notevolmente la compravendita e la successiva immatricolazione all’estero. Per questo motivo, chi compra un’auto nuova all’interno dell’UE dovrebbe sempre richiedere e conservare il COC, anche se al momento non ha intenzione di esportare il veicolo.

I rischi legati alla mancanza del documento

Smarrire il Certificato di Conformità può diventare un problema serio. Senza di esso, infatti, non è possibile procedere direttamente all’immatricolazione in Italia. In questi casi, la soluzione è richiedere un duplicato alla casa costruttrice, operazione che può richiedere tempo e non è sempre gratuita. È quindi buona norma conservare con cura questo documento insieme agli altri certificati del veicolo.

Nel caso in cui il COC venga smarrito, è possibile inoltrare richiesta di duplicato alla casa automobilistica che ha prodotto l’auto. Solitamente è necessario fornire il numero di telaio e altri dati identificativi del veicolo. Il costo e i tempi di rilascio possono variare a seconda del marchio e della politica aziendale. Alcuni produttori offrono anche la possibilità di richiedere il documento online attraverso i propri portali ufficiali.

Cenrtificato conformità - fonte pexels - palermolive.it
Cenrtificato conformità – fonte pexels – palermolive.it

 

Un documento spesso sottovalutato ma essenziale

Molti automobilisti non conoscono l’importanza di questo certificato fino a quando non si trovano a dover importare o vendere un’auto all’estero. Eppure, il COC è uno degli strumenti più importanti per garantire la libera circolazione dei veicoli all’interno dell’Unione Europea, senza dover affrontare lungaggini burocratiche o ispezioni tecniche aggiuntive.

Importare un’auto dall’estero può rappresentare un’ottima opportunità per risparmiare, ma è fondamentale essere preparati dal punto di vista documentale. Il Certificato di Conformità è un tassello imprescindibile di questo processo. Conservarlo con cura, o sapere come richiederne una copia, è un gesto semplice che può evitare complicazioni e ritardi, assicurando un’esperienza d’acquisto serena e conforme alla legge.