Revisione auto, arriva la conferma UE: “a sorpresa 1 volta all’anno, l’Italia si deve adeguare” | 9 milioni di veicoli a rischio bocciatura

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Revisione auto annuale: la nuova proposta dell’Unione Europea. Se il tuo veicolo è troppo vecchio rischi di restare a piedi

La sicurezza stradale è una priorità crescente per l’Unione Europea, che ha fissato obiettivi ambiziosi attraverso l’iniziativa VisionZero. Entro il 2030 si punta a dimezzare il numero delle vittime sulle strade, per poi arrivare, idealmente, a zero morti entro il 2050. Per raggiungere questo traguardo, la Commissione europea ha in cantiere nuove norme, tra cui l’introduzione della revisione annuale per determinati veicoli. Una misura che potrebbe incidere profondamente sulle abitudini degli automobilisti europei.

La proposta più significativa riguarda l’obbligo di revisione annuale per auto e furgoni con oltre 10 anni di vita. Tuttavia, è ancora in discussione l’eventualità di limitare la norma ai mezzi con almeno 15 anni. L’obiettivo è ridurre i rischi connessi ai veicoli più datati, spesso soggetti a guasti e malfunzionamenti che possono compromettere la sicurezza stradale. Attualmente, la revisione è richiesta quattro anni dopo l’immatricolazione e successivamente ogni due anni, ma con l’invecchiamento del parco auto circolante si ritiene necessaria una maggiore frequenza.

In Italia, l’impatto della nuova norma sarebbe significativo, poiché il parco auto nazionale è tra i più vecchi d’Europa. Secondo dati Unrae, circa 9 milioni di veicoli in circolazione hanno superato i 19 anni di età. Si tratta di una condizione che espone il Paese a maggiori rischi su strada, rendendo la revisione annuale una misura potenzialmente utile per contenere il numero di incidenti, infortuni e decessi.

Secondo le stime della Commissione Europea, l’introduzione di controlli più frequenti potrebbe evitare circa 65.000 feriti gravi e salvare oltre 7.000 vite tra il 2026 e il 2050. Una riduzione così significativa degli incidenti giustifica, secondo Bruxelles, il possibile aumento dei costi a carico degli automobilisti, che però riceverebbero in cambio un netto miglioramento della sicurezza.

Controlli più rigorosi anche sui centri di revisione

Parallelamente alle modifiche proposte per la revisione dei veicoli, il nuovo Codice della strada italiano prevede un rafforzamento dei controlli sui centri di revisione. Il Ministero dei Trasporti potrà infatti svolgere verifiche periodiche e anche controlli a campione sulle auto appena revisionate. L’obiettivo è garantire che le procedure siano svolte in modo corretto ed efficace, senza scorciatoie.

La digitalizzazione del settore automobilistico apre anche alla possibilità di impiegare strumenti diagnostici avanzati. Tra questi figura lo Scantool, che consente analisi rapide sulle auto dotate di centralina elettronica, in particolare quelle immatricolate dal settembre 2009. Questo tipo di diagnostica sarà fondamentale per individuare difetti nascosti e aumentare la precisione dei controlli.

Revisione - fonte pexels - palermolive.it
Revisione – fonte pexels – palermolive.it

Un freno alla manomissione del contachilometri

Un altro fronte caldo riguarda il contrasto alle frodi nella compravendita di auto usate. L’Ue vorrebbe introdurre una banca dati internazionale per monitorare il chilometraggio dei veicoli ed evitare manomissioni. La pratica, oltre a essere illegale, rappresenta un grave rischio per chi acquista auto apparentemente in buono stato, ma in realtà molto usurate.

Infine, il pacchetto di riforme della Commissione dovrà aggiornare le direttive del 2014, ormai superate rispetto all’evoluzione tecnologica del settore. I controlli dovranno tener conto delle peculiarità delle auto elettriche, dei sistemi avanzati di assistenza alla guida (Adas) e delle emissioni inquinanti. Si apre così una nuova fase per la sicurezza stradale europea, dove la revisione non sarà più solo un obbligo formale, ma uno strumento centrale per salvare vite.