Politica

Regione in forte ritardo nel pagamento della cassa integrazione

Sei giorni fa l’assessore regionale al Lavoro Antonio Scavone a proposito delle polemiche relativa alla cassa integrazione, ha affermato: «Abbiamo fatto un ottimo lavoro. Abbiamo trovato subito 108 milioni e grazie all’interlocuzione col ministero siamo arrivati a 300 milioni. Si sta lavorando ad una procedura semplificata rispetto al sistema Paese. Siamo partiti, unica Regione in Italia, senza problemi, nemmeno di natura informatica».

LA SITUAZIONE OGGI

Dopo queste affermazioni, oggi su Repubblica si può leggere che ancora 135mila persone aspettano ancora quella boccata d’ossigeno, quella cassa integrazione che non è ancora arrivata. In Sicilia per la crisi coronavirus sono stati richiesti ammortizzatori sociali da 32.277 aziende e da 136.706 lavoratori. I dati Inps aggiornati a ieri, hanno certificato che Palazzo d’Orleans ha sbloccato le pratiche per solo 519 aziende, e per appena 1.230 persone.

NON MANCANO LE RISORSE

E dire che i soldi ci sono. Il fatto è che i 108 milioni disponibili fin da subito per la cassa integrazione in Sicilia, di cui parlava l’assessore Scavone, sono ostaggio della burocrazia regionale. Secondo l’Inps sono stati spesi fino ad adesso soltanto 2,3 milioni. Altro che procedura semplificata, come previsto. La Regione, dati alla mano, ha cominciato tardi. La prima pratica siciliana è arrivata all’Inps sei giorni fa, il 22 aprile. Di tutte le Regioni italiani la Sicilia è penultima: solo la Sardegna ha fatto peggio, trasmettendo il primo decreto il 23. fa un po’ rabbia constatare che il Lazio ha provveduto dal 2 aprile, il Friuli Venezia Giulia dal 3 e la Toscana dal 7.

SOLO ANNUNCI

Secondo quanto annunciato martedì scorso da Scavone, ci doveva essere al lavoro una task force di 140 unità che avrebbe dovuto evadere 2.000-2.500 decreti al giorno. E invece a quasi due mesi dall’inizio del lockdown per il Covid-19, il numero delle famiglie siciliane sempre più in difficoltà continua a salire.

FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ

Da un’indagine condotta dal postale Facile.it, emerge che dall’inizio delle misure di contenimento, sono 788mila le famiglie che si sono viste ridurre in vario modo il loro reddito. Nello specifico 218mila nuclei familiari hanno visto sparire oltre il 50% dei propri introiti mensili, mentre più di 45mila ha addirittura perso il 100% delle entrate. In tutto sono 365.000 le famiglie colpite duramente. E tante aspettano ancora la cassa integrazione.


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Published by
Pippo Maniscalco