Cronaca di Palermo

Quattro Canti a luci spente, Orlando: “Per dire no al caro bollette dell’energia elettrica”

Anche Palermo, nella serata di domani, aderirà alla protesta contro il progressivo aumento delle bollette dell’energia elettrica. A comunicarlo è il sindaco Leoluca Orlando, attraverso un video messaggio rivolto a tutti i palermitani.

Domani, 10 febbraio, dalle 20 alle 20.30, si spengono le luci dei Quattro Canti, il cuore della città – ha affermato il Sindaco. Aderiamo all’iniziativa che coinvolge le principali città italiane, per dire no al caro bollette dell’energia elettrica. E per dire al Governo e al Parlamento nazionale che alleggeriscano questo peso insopportabile per le famiglie, gli operatori economici e le Amministrazioni Comunali”.

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Proteste sul tema in tutta Italia, da Nord a Sud. “C’è il grande tema dell’equilibrio di parte corrente dei bilanci dei comuni – ha spiegato tramite social Mauro Guerra, presidente di Anci Lombardia.-. Oggi messo pesantemente in discussione dagli straordinari incrementi dei costi delle materie prime e dell’energia che, oltre che su famiglie e imprese, si abbattono anche sui Comuni in modo molto pesante. Si pensi soltanto ad esempio all’illuminazione pubblica, agli impianti dei servizi comunali”.

Anche a Reggio Emilia, per le medesime motivazioni, si spegneranno per mezz’ora le luci del Ponte di Calatrava. “La mancata istituzione di un Fondo per la compensazione dei maggiori oneri sostenuti dagli enti locali per l’incremento dei costi dell’energia elettrica e del gas – denunciano all’Anci Emilia Romagna – rischia di portare all’interruzione dei servizi pubblici”.

RINCARO BOLLETTE – PROTESTA ALL’ATTENZIONE DELL’UNIONE EUROPEA

La protesta sull’aumento delle bollette dell’energia elettrica è approdata anche all’Euoroparlamento. “Il caro-energia è una bomba ad orologeria a danno di cittadini, famiglie e imprese – ha spiegato il deputato leghista Angelo Ciocca -. Chiediamo di fare presto: servono almeno 5 miliardi per mitigare gli aumenti delle bollette di luce e gas o si rischia di compromettere la ripresa economica del nostro Paese. Ma poi servono interventi strutturali politici che impediscano giochi al rialzo su gas e energia.

Il prezzo dell’energia è diventato insostenibile per le aziende – ha evidenziato Ciocca -. In particolare quello del gas, cresciuto di oltre il 700% dal 2019. Abbiamo chiesto al governo misure per aiutare interi settori industriali. Ancora oggi il nord-ovest è il nucleo dell’industria italiana e rischia di fermarsi paradossalmente proprio nei giorni in cui gli ordini sono tornati ad essere quelli del pre-pandemia”.

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Redazione PL