La classifica sulla Qualità della vita del Sole 24 Ore, giunta alla sua 36esima edizione, vede ancora Palermo piazzarsi in basso tra le 107 province italiane in esame. Il capoluogo siciliano “guadagna”, infatti, la 97esima posizione e la performance peggiore è quella relativa alla raccolta differenziata dei rifiuti urbani, che lo vede piazzarsi in fondo alla classifica.
Stando alla classifica del Sole 24 Ore, Trento è la provincia in cui si vive meglio, seguita da Bolzano e Udine. Nella top ten trionfa il Nord, con Bologna al quarto posto e Milano all’ottavo, ma anche con province più piccole, come Bergamo (quinta posizione ed ex vincitrice), Treviso (sesta), Verona (settima), Padova (nona) e Parma (decima).
Il primo capoluogo siciliano che si incontra scorrendo la classifica è Ragusa all’82esimo posto. A scendere troviamo Enna, che è pur salita di 10 posizioni piazzandosi al gradino numero 87, Messina, al 91esimo posto, Trapani, 93esima con un calo di ben 8 posizioni, Agrigento, 95esima, Catania, che perde 13 posizioni e arriva 96esima, Caltanissetta, scesa di 5 posizioni arriva 103esima. Infine, Siracusa, penultima prima di Reggio Calabria e in perdita di due posizioni.
Palermo ha guadagnato tre posizioni nella classifica: lo scorso anno era al centesimo posto. Si registra, dunque, un lieve miglioramento ma non si può certo dire che sia andata benissimo. Nello specifico, approfondendo gli indicatori, si nota che la provincia di Palermo è 89esima per ricchezza e consumi ma 105esima per ambiente e servizi. Pesano anche gli indicatori che misurano il benessere economico e sociale: Affari e lavoro (87esimo posto), Giustizia e sicurezza (89esimo posto), Ricchezza e consumi (89esimo posto). L’indicatore Demografia e società, che tiene conto, tra l’altro, del numero di persone con almeno il diploma, della qualità della vita delle donne, dell’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione, vede Palermo al 79esimo posto. Cultura e tempo libero all’82esimo.
In generale, rimane forte il divario tra Nord e Sud: una spaccatura geografica che, in 36 edizioni della Qualità della vita, non ha accennato a sanarsi, nonostante i punti di forza del Mezzogiorno nella demografia, nel clima, nel costo della vita decisamente più accessibile, e i fondi (inclusi quelli del Pnrr) che negli anni hanno contribuito a dare una spinta alle imprese e al Pil di questi territori. Le ultime 22 classificate, infatti, continuano a essere province meridionali.
I dati snocciolati con la classifica non potevano non generare reazioni. “Un fallimento amministrativo cristallizzato in numeri che non ammettono interpretazioni”, ha dichiarato, in una nota, Carmelo Miceli, consigliere comunale e coordinatore regionale di Progetto Civico Italia. “Numeri drammatici che risalgono solo per indicatori in cui, paradossalmente, sarebbe stato meglio essere in fondo alla classifica, come per esempio per il ‘numero di pensioni di vecchiaia’, che vede Palermo al 6° posto – prosegue -. La classifica del Sole 24 Ore, come se non bastasse, mette in evidenza un altro dato allarmante: i laureati in città siano diminuiti di quasi l’11%, segno evidente del crescente numero di talenti in fuga da Palermo. E che questo stia avvenendo quando a guidare la città è l’ex rettore la dice lunga sulla qualità della sua attività amministrativa”.
“La verità – incalza Miceli – è che quello che certifica il Sole 24 Ore oggi è esattamente ciò denuncio da mesi quando racconto e documento l’emergenza rifiuti o la vandalizzazione di ludoteche, come quella di Bonagia, per squallido abbandono amministrativo. Di questo il sindaco Lagalla deve rispondere ai palermitani. Deve rispondere di una città senza servizi che vive sulle spalle dei pensionati ed è incapace di offrire un presente e, soprattutto, un futuro a bambini e giovani universitari. Deve rispondere, insomma, della sua totale incapacità di porre le basi minime di una convivenza civile, che conceda a tutti le fondamentali condizioni di vivibilità del proprio territorio”.
“Lagalla non osi parlare di ‘passo in avanti’ rispetto alla 100° posizione dello scorso anno – conclude -. Per lui – e per gli affezionati del confronto con ‘quelli di prima’ – ricordi che quando ha assunto la carica di sindaco, nel 2021, la Città si trovava all’88° posto, dieci posizioni più su di quella di oggi”.