Dall'Italia

La prof ed una assistente maltrattano e offendono un’alunna disabile

Nell’istituto di istruzione superiore Filelfo di Tolentino,  una insegnante di sostegno e una assistente per l’autonomia e la comunicazione, Alessia Cingolani e Marta Morroto i loro nomi, sono finite agli arresti domiciliari. L’ accusa è maltrattamenti aggravati nei confronti di un’alunna autistica. Secondo la ricostruzione dei militari dell’Arma, la studentessa ha vissuto un incubo fatto di rimproveri, bestemmie e umiliazioni. Il quadro tracciato dai carabinieri evidenzia che durante l’orario scolastico, quotidianamente, la ragazzina è stata destinataria di insulti, rimproveri, urla, minacce e schiaffi. Ed è stata, inoltre,  sottoposta a continue denigrazioni e umiliazioni. Fino allo scherno per le difficoltà connesse alla sua disabilità.

SONO VENUTE FUORI VESSAZIONI ED OFFESE

È stata un’altra insegnante a notare un comportamento anomalo della docente di sostegno, ed ha immediatamente segnalato il tutto alla dirigenza scolastica. Così, nel marzo scorso, i carabinieri del Nucleo operativo di Tolentino insieme a colleghi del Reparto operativo di Macerata hanno dato il via alle indagini nel marzo scorso. E sono venute fuori vessazioni ed offese.  Le indagate non mandavano la ragazza in bagno. Che, di conseguenza,   era costretta a farsela a farsela addosso. Ma poi veniva ricoperta di offese e rimproveri perché si era sporcata. Una volta aveva scritto un biglietto di auguri mamma, e se lo era visto buttare nel cestino. Così come i suoi biscotti, che volavano fuori dalla finestra. Tutto ciò e altro condito con  le offese indirizzate alla ragazzina. Le dicevano che era inutile mandarla a scuola, che era un’incapace e facevano anche battute sessuali, nonostante il suo disagio, i suoi pianti.

PARLA L’AVVOCATO DELLA PROF E DELL’ASSISTENTE

Gli investigatori hanno infine sottolineato la piena collaborazione fornita dalla scuola di Tolentino. La prossima settimana ci saranno gli interrogatori di garanzia delle due donne. L’avvocato Diego Casadidio, difensore di entrambe le indagate, a proposito delle loro posizione ha spiegato: «L’alunna è seguita da diversi anni dalle indagate sulla base delle indicazione della equipe medica e in stretta collaborazione con la famiglia. Non è stata mai fatta alcuna violenza sulla alunna. La non conoscenza della problematica specifica dell’autismo grave ha comportato una evidente distorta valutazione delle azioni di contenimento che le insegnanti hanno adottato».

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Redazione PL