Processo Piera Napoli, Baglione capace di intendere e di volere? A deciderlo sarà un perito esterno

Nella giornata di ieri, venerdì 8 aprile, altro capitolo del processo sull’omicidio di Piera Napoli, avvenuto il 7 febbraio 2021. Ad assassinare la donna, nota cantante neomelodica, il marito Salvatore Baglione. Il nodo della questione, a questo punto della fase processuale, è capire se l’uomo fosse realmente capace di intendere e di volere al momento della commissione dell’omicidio. Secondo il legale della difesa, infatti, Baglione avrebbe agito nella totale incapacità di ciò che stesse facendo. Opposta invece è la tesi del perito incaricato dal PM.

“Ieri in aula si è ascoltato il perito del Pubblico Ministero – racconta a Palermo Live uno dei legali dell’accusa, l’avvocato Ines Trapani -. Il quale, dopo due ore di udienza e diverse domande poste, a cui ha risposto esaustivamente in modo preciso e puntuale, ha confermato le risultanze della sua perizia. Ovvero che Baglione, al momento della commissione del fatto, era totalmente capace di intendere e di volere. All’esito di questa audizione il difensore dell’imputato ha chiesto comunque che venisse nominato il CTU (Consulente Tecnico D’ufficio, ndr) da parte del Tribunale, che ha accolto la richiesta per avere un quadro completo della situazione. Considerato che i due periti, quello della difesa e del Pubblico Ministero, pervengono a conclusioni diametralmente opposte. Occorre dunque avvalersi di un soggetto terzo, al di sopra delle parti, che possa contribuire a risolvere questo contrasto di perizie che si è venuto a creare.”

A dirimere la questione, a partire dal 27 aprile, data della prossima udienza, sarà il dott. Renato Tona. Il quale, tuttavia, a fine mese acquisirà solamente il materiale utile al fine di stipulare la perizia, previo giuramento. Per poi, verosimilmente, emettere le sue valutazioni alla data ancora successiva del processo.

 

 

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Michele Cusumano